La sede italiana di Wavemaker, la più grande tra le tre agenzie media di GroupM, ha chiuso il 2021 con una crescita dei ricavi superiore al 20% rispetto all’anno precedente e per il 2022 punta su un’ulteriore accelerazione della diversificazione della propria offerta, considerando

che le competenze complementari ai tradizionali servizi di pianificazione media già oggi valgono il 50% del business dell’agenzia  Il Ceo Luca Vergani e il Chairman Alessandro Villoresi hanno illustrato la strategia di Wavemaker Italy, confermando la volontà della struttura di anticipare i cambiamenti che stanno attraversando i settori della comunicazione e della consulenza. In questo senso, la crescita costante delle unit dedicate a servizi di marketing e comunicazione alternativi alla pianificazione media tradizionale - dall’ecommerce al tech, dai contenuti alla consulenza strategica, fino al Crm - testimonia che il percorso di rinnovamento intrapreso da qualche anno a questa parte è una scommessa vincente. Scommessa guidata da nuove skills di project management, digital transformation e content management che insieme stanno contribuendo a integrare le diverse anime dell’agenzia.

Sull’onda di quanto realizzato nel 2021, la missione dell’anno appena cominciato è di continuare a focalizzare gli sforzi per fare in modo che il ruolo di leader nel mercato italiano di Wavemaker generi benefici ancor più tangibili per aziende partner e clienti.

Se al momento è difficile fare previsioni sull’andamento del mercato, Vergani ha momentaneamente confermato l’aspettativa di una crescita del 5% della spesa pubblicitaria nel 2022, nonostante i diversi fattori di instabilità tra il protrarsi del Covid e l’impennata dei costi di forniture energetiche ed approvigionamenti - la fluidità della situazione sociale ed economica accentua il ruolo consulenziale delle agenzie media.

Ecco perché alcuni degli elementi chiave con cui l’agenzia vuole raggiungere i suoi obiettivi, ha detto Vergani, sono «una miglior comprensione dei consumatori - alimentata anche dagli investimenti in ricerche esclusive -, una profonda conoscenza dell’impatto delle attività di comunicazione sulle vendite e una rigorosa misurazione delle attività implementate».