di Werther Esposito, Vicepresidente Camera di Commercio Italiana a Sydney

 

L’Australia dispone di ampie risorse energetiche non rinnova­bili, con una stima del 46% delle risorse di uranio, del 6%

delle ri­sorse di carbone e del 2% delle risorse di gas naturale del mondo. Per contro, possiede solo lo 0,3% circa delle riserve mondiali di pe­trolio. Produttrice di circa il 2,4% del totale dell'energia mondiale, l’Australia è un importante forni­tore di energia per i mercati mon­diali, esportando più di tre quarti della sua produzione energetica, per un valore di quasi 80 miliardi di dollari australiani. Il carbone rappresenta circa il 75% della produzione di energia elettrica in Australia, seguito dal gas (16%), dall'energia idroelettrica (5%) e dall'energia eolica (2%). Il carbo­ne, inoltre, rappresenta la secon­da voce in assoluto di esportazio­ne del mercato australiano. Le abbondanti e poco costose risorse di carbone australiane sono utiliz­zate per generare tre quarti dell'e­lettricità nazionale e sono alla ba­se di un'elettricità tra le più eco­nomiche al mondo, ma il mercato nazionale dell'energia elettrica (Nem) sta subendo una profonda trasformazione, passando da un sistema centralizzato di genera­zione a combustibili fossili di grandi dimensioni a una serie di generatori eolici e solari di di­mensioni più ridotte e ampiamen­te dispersi nel paese. Il settore dell'energia rinnovabile australia­no, in crescita anche grazie al supporto del governo, ha rappre­sentato il 32,5% della produzione totale di elettricità in Australia nel 2021. Il solare e l'eolico sono stati i principali motori dell'e­spansione della generazione rin­novabile, cresciuti rispettivamen­te del 28% e del 14% in media all’ anno nell’ultimo decennio. Lo ha dimostrato Enel Green Power, la più grande società pri­vata di energia rinnovabile al mondo, presente in Australia da oltre 4 anni, gestisce uno dei più grandi parchi solari dell'Australia Meridionale, l'impianto di Bun­gala vicino a Adelaide e sta ulti­mando il parco solare di Cohuna nello stato di Victoria.

Entro il 2040, l'Australia avrà sostituito quasi cinquanta degli attuali generatori di grandi di­mensioni alimentati a combusti­bili fossili, con una riduzione del 60% delle emissioni di carbonio derivanti dalla produzione di energia elettrica. L’obiettivo del neoeletto Primo Ministro Anthony Albanese è quello di far diventare l’Australia una “super­potenza” delle energie rinnovabi­li, che vede una riduzione di emissioni del 43%, quasi raddop­piando il precedente obiettivo per il 2030. In linea con la strategia prefissata, entro la fine di questo decennio l'82% del mercato ener­getico nazionale australiano pro­verrà da fonti rinnovabili.

Anche i governi degli Stati e dei Territori australiani hanno di­mostrato di sostenere le energie rinnovabili. Ad esempio, Il New South Wales (Nsw) mira a rag­giungere emissioni nette zero en­tro il 2050 e ha legiferato per at­tuare una Roadmap per le infra­strutture elettriche da 32 miliardi di dollari. Per quanto riguarda il Nsw nello specifico, quello della Clean Energy sarà il settore in più rapida crescita con un tasso di crescita stimato del 35% all'anno. Le energie rinnovabili ora attrag­gono $11 miliardi di investimenti e sono responsabili di 14.800 po­sti di lavoro. Data l'abbondanza di energie rinnovabili, il Nsw è ben posizionato per attrarre inve­stimenti futuri. Il boom del setto­re è dovuto alla forte esperienza dello Stato nell'avvio di progetti di successo, nonché nella promo­zione delle attrezzature per l'av­vio e dei fornitori di servizi che supportano la crescita e l'innova­zione del settore. Dal 2020, nel territorio della capitale Canberra, il 100% dell'elettricità proviene da fonti rinnovabili, come l'ener­gia solare ed eolica, che non pro­ducono emissioni di gas a effetto serra.

 

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