di Domenico Basciano, Presidente Camera di Commercio Italiana a Marsiglia
La Francia ha un totale di 3,8 milioni di aziende il cui panorama economico e sociale è stato sconvolto negli ultimi due anni dalla pandemia.
Le priorità di dirigenti e dipendenti sono state riviste e nel 2022 stanno emergendo grandi tendenze. Il primo è un aumento della responsabilità sanitaria aziendale. Secondo l'Osservatorio dell'Ocde, la salute e la sicurezza sono al primo posto.
La seconda grande tendenza è l'introduzione del telelavoro: la digitalizzazione forzata, essenziale a tutti i livelli. Questo è stato un vero acceleratore per la transizione digitale delle Pmi. Da notare la crescita del 66% delle vendite online dei negozi fisici tra il 2020 e il 2021. Per rispondere a questo, le aziende devono facilitare il lavoro a distanza e aumentare le competenze dei propri dipendenti e dei I dipendenti rivelano il loro ”bisogno di senso” nella sfera professionale. Le aziende sono anche chiamate a interrogarsi sul proprio impatto sulla società e sull'ambiente per promuovere l'impegno dei propri dipendenti, investitori e partner.
In questo contesto, le microimprese rappresentano il 96% delle imprese in Francia (ovvero circa 3,65 milioni di microimprese). Sono aziende senza dipendenti, con dirigenti autonomi. Lo statuto di autoimprenditore/microimpresa offre molti vantaggi: meno oneri, regole Iva più flessibili o anche procedure amministrative semplificate. In questo senso, lo slashing si è democratizzato: sempre più persone stanno creando la loro microimpresa accanto a un'attività salariata.
Poi vengono le Pmi. Secondo Insee, rappresentano il 3,8% delle imprese in Francia, ovvero circa 144.400 Pmi. Infine, le grandi imprese e le medie imprese rappresentano solo lo 0,2% delle imprese in Francia, ovvero 7.600 imprese in totale. Ma sono loro che generano la maggior parte del fatturato generato dalle imprese in Francia (86% del fatturato annuo).
Le piccole imprese in Francia sono quindi molto numerose e, se includiamo le microimprese e le Pmi, rappresentano il 98,8% delle imprese in Francia!
Le Pmi non sono meno at traenti. Alla scala della Regione Sud Provenza Alpi Costa Azzurra, le aziende attraggono investitori privati, principalmente nei settori sanitario, agroalimentare o greentech. La Regione Sud è illustrata da uno straordinario dinamismo in termini di creazione di impresa ed è salita al terzo posto in Francia, dietro alla Regione Auvergne-Rhône-Alpes e Ile-de-France.
Nel 2021, e nonostante gli effetti deleteri della crisi sanitaria sul tessuto economico regionale, BPIfrance segnala che il numero cumulato di creazioni di impresa è stato pari a 104.068, un notevole aumento del 25% rispetto al 2020. Tale aumento riguarda tutti i settori di attività come imprese alimentari, Pmi specializzate nei servizi alla persona, ma anche supporto alle imprese, comprese le attività finanziarie e assicurative. Il dipartimento delle Bouches-du-Rhône è stato il più performante con un aumento del 29,8%, seguito da vicino dalle Alpes-de-Haute-Provence con il 29,7%.
In questo senso, la Camera di Commercio Italiana per la Francia a Marsiglia, attore chiave nel mercato transfrontaliero, ben radicata sul territorio, è impegnata grazie al suo ruolo bilaterale, al fianco delle Pmi attraverso i suoi servizi di assistenza alle imprese per supportarne la crescita e la transizione: supporto strategico, insediamento e apertura filiali, import-export, consulenza, networking con qualificati partner di settore.
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