Outbrain ha annunciato la partecipazione all’edizione 2015 di IAB Forum con un workshop personalizzato dal titolo “Le opportunità del native. Vuoi scoprire il valore del native per il tuo business?” che si terrà il 1° dicembre alle 17.15  presso la Sala Brown 1.

 

 

Alberto Mari, country manager di Outbrain in Italia, dimostrerà con il suo intervento in che modo il content marketing e il native advertising rappresentino un valore reale per tutti gli attori coinvolti nel processo di comunicazione digitale: publisher, brand e consumatori. Il 79% degli editori usa contenuti sponsorizzati per le proprie campagne native che rappresentano un’importante fonte di monetizzazione; anche per i brand le strategie di content discovery sono un valido strumento per arrivare al pubblico: il 70% dei consumatori ha dichiarato che preferisce scoprire e conoscere un’azienda attraverso contenuti piuttosto che pubblicità tradizionale. Un trend che trova riscontro nei lettori che nell’82% dei casi dichiarano la disponibilità a leggere contenuti di brand purché interessanti e di valore

 

Il native advertising è già venuto in soccorso di brand ed editori in merito alla "banner blindness", o alla capacità degli utenti di riconoscere immediatamente e ignorare i formati display standard. Gli inserzionisti stanno investendo di più su questo tipo di annunci, infatti eMarketer stima che i marchi negli Stati Uniti spenderanno 4,3 miliardi di dollari in native quest'anno, con un aumento del 34% rispetto allo scorso anno. Attraverso questi dati e case history condotte a livello internazionale, Alberto Mari dimostrerà come il native advertising rappresenti  un reale valore nella strategia di marketing dell’impresa.

 

“Noi riteniamo che il native advertising possa rappresentare la strategia più efficace da applicare per pianificare campagne di comunicazione digital di successo”, afferma Alberto Mari, country manager di Outbrain in Italia. “Il native advertising e il content marketing sono trend in crescita destinati a durare nel tempo. Cambieranno i toni dei messaggi, si allargheranno le basi socio-demo, ma rimarrà costante un fattore: che le aziende dovranno fornire messaggi interessanti per avere riscontri positivi dal mercato”.