L'Unione europea lavora ad un intervento di emergenza e a una riforma strutturale del mercato dell'elettricità per affrontare l'impennata dei prezzi del gas e impedire un tragico effetto domino sull'economia del Vecchio Continente. Introduzione di un tetto temporaneo (‘price cap’)
al prezzo del gas importato e usato nella produzione dell’energia elettrica e disaccoppiamento del prezzo del gas da quello dell’energia sui mercati all’ingrosso. E’ questo il progetto dell’Unione Europea per mettere un freno all’enorme impennata del costo dell’energia in Europa. Lo ha annunciato ieri la presidente della Commissione Ursula von der Leyen intervenendo al Forum di Bled. “Dobbiamo fare una riforma strutturale di ampia portata del mercato dell’elettricità. Abbiamo bisogno di uno strumento di emergenza che agisca più rapidamente”, ha dichiarato von der Leyen. “Porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili russi è solo il primo passo. L’aumento vertiginoso dei prezzi dell’elettricità sta mettendo a nudo i limiti dell’attuale struttura del mercato elettrico, sviluppato per circostanze diverse. Per questo stiamo lavorando a un intervento di emergenza e a una riforma strutturale del mercato dell’elettricità”.
Von der Leyen: “In Europa l’era dei combustibili fossili russi sta per finire”
“Dobbiamo prepararci a una potenziale interruzione totale del gas russo”, ha ribadito. “Stiamo diversificando i nostri fornitori alla velocità della luce: la fornitura di gas da fonti diverse dalla Russia è aumentata di 31 miliardi di metri cubi da gennaio 2022, questo compensa i tagli russi. Stiamo riducendo il nostro fabbisogno di gas importato e per questo abbiamo chiesto agli Stati membri di ridurre il consumo di gas del 15%”. Bisogna “accelerare la nostra transizione verso fonti energetiche verdi. Ogni chilowattora di elettricità che l’Europa genera da energia solare, eolica, biomasse, idroelettrica, geotermico o idrogeno verde ci rende meno dipendenti dal gas russo”. Con “la nostra iniziativa RePowerEU, investiremo fino a 300 miliardi di euro per accelerare la svolta verde”, ha ricordato. Per von der Leyen, “le sanzioni stanno causando danni colossali alla capacità del Cremlino di fare la guerra, lo ha ammesso lo stesso Putin. E il danno non potrà che aumentare nel tempo”.