“L’Australia ha un sistema creditizio di facile accesso ed in progressiva espansione anche grazie alla dinamicita’ del mercato immobiliare, che continua a crescere in maniera significativa”. Il sistema bancario australiano e’ dominato (circa 80%) da 4 grandi banche commerciali,
le cosiddette “big four”: Commonwealth Bank of Australia (Cba); la Westpac Banking Corporation (Wbc); Australia and New Zealand Banking Group (Anz); National Australia Bank (Nab). Anche l’Italia e’ presente nel settore creditizio con Intesa San Paolo che ad inizio 2021 ha aperto a Sydney una filiale “corporate”. Ne abbiamo parlato con Roberto Rizzo, Incaricato d’Affari Ambasciata italiana in Australia.
Dott. Rizzo, come si presenta il Paese alla luce del nuovo Primo Ministro?
Le elezioni di maggio hanno permesso al partito laburista di tornare al Governo. E’ la sua prima vittoria dopo quella del 2010. Secondo gli analisti politici, le proposte su agenda sociale, impegno climatico e contrasto alla corruzione sono state tra i fattori che hanno portato l’elettorato australiano a votare per il cambiamento. In queste prime settimane dal suo insediamento, il Primo Ministro Anthony Albanese ha cercato di proiettare l’immagine dell’Australia come Paese affidabile anche attraverso una serie di importanti missioni internazionali, tra cui quelle a Tokyo per il Quad ed a Madrid in occasione del Vertice Nato al quale anche l’Australia e’ stata invitata in qualita’ di partner dell’Alleanza. Il Pm sembra essere particolarmente determinato a rilanciare i rapporti con l’Europa dopo anni di incomprensioni. Primo leader federale senza un cognome anglo-celtico (Albanese ha origini italiane dal lato paterno), ha sin primi giorni mostrato grande attenzione nei confronti dell’Italia.Con il Presidente del Consiglio Draghi ha gia’ avuto un breve confronto telefonico (primo leader di un Paese Ue con cui si e’ consultato) ed un incontro in occasione del G-20 di Madrid. Grande affetto ha mostrato inoltre Albanese nei confronti delle collettivita’ di italo-australiani per il loro contributo decisivo allo sviluppo del Paese. Non a caso, la sua presenza al Gala annuale organizzato dal Co.as.it di Sydney (associazione a sostegno degli italiani, della lingua e della cultura italiana) e’ stata una delle sue prime uscite pubbliche in qualita’ di Primo Ministro
Con quale forza l’economia australiana si fa largo nella Regione Asia-Pacifico?
L’Australia ha avuto una crescita economica particolarmente sostenuta negli ultimi trent’anni, in linea con lo sviluppo della regione dell’Indo-Pacifico. Solo a causa del covid ha conosciuto un breve periodo di recessione, mentre nel corso della grande crisi finanziaria del 2008-9 il Paese ha potuto vantare un Pil positivo. Buona tenuta dei conti pubblici, facilita’ nel fare impresa ed apertura al commercio internazionale sono tra i punti di forza di una delle economie Osce piu’ solide e dalle migliori prospettive. L’abbondanza e la molteplicita’ di materie prime presenti nel suo sottosuolo hanno contribuito in maniera significativa a rilanciare la crescita economica in questi anni, anche grazie ad ve confronto telefonico (primo leader di un Paese Ue con cui si e’ consultato) ed un incontro in occasione del G-20 di Madrid. Grande affetto ha mostrato inoltre Albanese nei confronti delle collettivita’ di italo-australiani per il loro contributo decisivo allo sviluppo del Paese. Non a caso, la sua presenza al Gala annuale organizzato dal Co.as.it di Sydney (associazione a sostegno degli italiani, della lingua e della cultura italiana) e’ stata una delle sue prime uscite pubbliche in qualita’ di Primo Ministro. una congiuntura internazionale che ha visto il prezzo delle “commodities” raggiungere livelli particolarmente elevati. Per tutte queste ragioni, l’Australia di presenta come un Paese dalle molteplici opportunita’ di investimento, finestra sull’Indo-Pacifico, la regione con il tasso di crescita piu’ elevato al mondo.
Quali sono i vantaggi per le nostre imprese dovuti agli accordi di libero scambio?
L’Australia e’ parte di 16 accordi di libero scambio. Per quel che riguarda quelli bilaterali: dal 2005 e’ in vigore quello con gli Stati Uniti, mentre dal 2015 quello con la Cina. Nel dicembre 2021 ha concluso un accordo di libero scambio con il Regno Unito; ad aprile 2022 ha firmato un “interim agreement” per la cooperazione economico-commerciale con l’India. Ad inizio 2022 e’ entrato in vigore la “Regional Comprehensive Economic Partnership” (Rcep), una grande area di libero commercio che comprende, oltre all’Australia, un gran numero di Paesi dell’Indo-Pacifico: Brunei, Cambogia, Cina, Giappone, Laos, Repubblica di Corea, Singapore, Tailandia and Vietnam. Si tratta di opportunita’ per un accesso preferenziale ad un ricchissimo mercato che continua ad essere in forte espansione. E’ inoltre in fase di negoziazione un Accordo di Libero Scambio tra Ue ed Australia.
Australia e Italia condividono un rapporto di interazione commerciale ad oggi buono e, soprattutto, non privo di ampi margini di miglioramento. Quali sono le opportunità per in nostro sistema imprenditoriale?
L’economia italiana e quella australiana sono molto articolate, per certi versi complementari e caratterizzate da un legame storico, grazie anche alla numerosa e ben integrata comunità di origine italiana. A conferma di cio’, tantissimi sono i turisti che da questo Paese hanno deciso di partire in vacanza per l’Italia dalla piena riapertura delle frontiere nel febbraio 2022, sia per i legami familiari, ma anche e soprattutto per il fascino unico che il nostro Paese continua ad avere come destinazione turistica privilegiata. L’Australia è il nostro quinto mercato di esportazione nell’area Asia/Oceania. Vantiamo un saldo commerciale positivo di circa 3,7 miliardi di euro, l’Italia è il dodicesimo Paese fornitore, il secondo in Europa. Il valore delle esportazioni italiane in Australia nel 2021 è stato di circa 4,3 miliardi di Euro, un nuovo record. Macchinari ed apparecchiature sono il primo bene esportato nel Paese, a testimonianza dell’alta qualita’ tecnica del nostro “Made in Italy”, qui particolarmente apprezzata. In sintesi, il rapporto commerciale bilaterale e’ solido, multisettoriale, ma certamente non mancano i margini di crescita. L’accordo di libero scambio tra Unione Europea ed Australia, il cui prossimo round negoziale e’ in programma ad ottobre, rappresenta certamente un moltiplicatore di opportunita’. Un abbassamento/annullamento della tassazione vigente nei confronti dei nostri beni di consumo li renderebbe piu’ competitivi sul mercato, tenuto conto anche degli elevati costi di trasporto cui essi sono sottoposti; nel settore del “food&beverage” il riconoscimento di nuove denominazioni di origine avrebbe un effetto molto positivo per i nostri prodotti (l’Italia e’ di gran lunga il Paese con il maggior numero in Europa di tali riconoscimenti). Ad esso occorre aggiungere la riduzione delle barriere non tariffarie che faciliterebbe gli investimenti nel Paese cosi’ come l’accesso ai bandi di gara. Il principale focus dei negoziatori europei riguarda i benefici per le piccole e medie imprese, che costituiscono la spina dorsale della nostra economia.
Il Paese è molto vasto e diversificato; in quali settori e aree investire?
Nonostante la distanza geografica, radicata è in Australia la presenza di grandi gruppi industriali italiani e di altre realtà forse più piccole ma comunque all’avanguardia in tecnologia ed innovazione. In totale oltre 220 sono le aziende italiane con una presenza in forma stabile e diretta nel mercato con impianti di produzione, filiali commerciali o uffici di rappresentanza e presenti in quasi tutti i settori sopraelencati. L’Australia offre significative opportunità per le imprese italiane in una molteplicità di settori: infrastrutture e costruzioni, ingegneria e progettazione; meccanica strumentale, apparecchi elettrici e mezzi di trasporto; farmaceutica, biomedicale e di dispositivi medici; sistema moda, tessile e design; agroalimentare. Negli ultimi anni si è consolidata a livello bilaterale una collaborazione strategica nel comparto Spazio: il mondo sta vivendo una nuova rivoluzione industriale, ovviamente iniziata ben prima della pandemia, ma che quest’ultima ha portato alla luce, rendendo evidente a tutti l’importanza chiave delle nuove tecnologie. Grandi opportunita’ si concretizzeranno negli anni a venire nel settore delle energie rinnovabili. Il Governo Albanese sta aggiornando l’impegno nazionale nel contenimento delle emissioni ed e’ facile pronosticare ulteriori investimenti in tecnologie verdi. Infine, continueranno ad esser importanti gli investimenti australiani nel comparto sicurezza; pertanto non mancheranno le occasioni di fare business per le aziende della nostra competitiva industria della Difesa.
Intervista pubblicata nell'edizione cartacea di Tribuna Economica del 25 luglio 2022
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