L’Eco della Stampa nasce nel 1901 per il monitoraggio di quotidiani e periodici. In oltre cento anni di storia, qual è stata la rivoluzione che ha intrapreso? La rivoluzione più grande è stata senza dubbio il passaggio dall’informazione analogica e cartacea a quella digitale.
Questo è successo nei primi anni ‘90 e L’Eco è stata tra le società più reattive in Europa nel raggiungere l’obiettivo della digitalizzazione totale del servizio per quei clienti che erano disposti ad usare il web. Nel 1985 è avvenuto l’avvio della Media Analysis e l’allargamento del monitoraggio media a radio e televisione, nel 2000 ai siti web e nel 2013 ai social media.
Come si potrebbe definire, oggi, il modello di business de L’Eco della Stampa?
Il modello di business de L’Eco della Stampa si è evoluto nel corso degli anni, non solo allargando il monitoraggio ai nuovi media, ma soprattutto modellando e personalizzando i nostri servizi alle molteplici necessità delle strutture di comunicazione dei nostri clienti, per i quali siamo un partner che li affianca quotidianamente nel loro lavoro. Quando parlo di personalizzazione parlo proprio di un servizio su misura di ciascuna realtà, che può essere una grande Banca ma anche un piccolo Comune, oppure ancora una media azienda che esporta la gran parte dei propri prodotti in tutto il mondo.
Le notizie corrono in rete, e le fake news dominano la quotidianità. Qual è la sua visione dell'attuale stato dell'informazione?
La continua evoluzione dell’informazione, online soprattutto, ha fatto sì che il monitoraggio e l’analisi dei media siano ora ancora più fondamentali di prima. Infatti, proprio a causa di questa “liquidità” dei media e del continuo aumentare delle fonti, una efficace attività di media monitoring rappresenta un valore aggiunto importantissimo, perché riesce a determinare quali siano le informazioni rilevanti da consultare. Ed esistono solo poche imprese in Europa e nel mondo capaci di fare questo lavoro.
Ci vuole parlare della Media Intelligence?
La media intelligence è l’attività che gli uffici stampa, marketing e comunicazione realizzano nel momento in cui riescono ad impostare una struttura di monitoraggio e analisi dei media in parte o completamente automatizzata che gli permetta di ricavare informazioni altamente qualitative attraverso l’incrocio dei dati provenienti dall’ascolto di tutti i media: stampa, web, radio, televisione e social media.
Che cosa propone L’Eco della Stampa in tema di media monitoring?
Il servizio principale che L’Eco della Stampa offre a tutti i suoi clienti è il servizio di monitoraggio della stampa e del web. La capillarità della nostra copertura in termini di monitoraggio non ha paragoni in Italia. Questo è particolarmente importante per quelle realtà che sono più attente alla loro immagine e alla reputazione del loro brand. La digitalizzazione e l’uso estensivo della lingua inglese hanno permesso a L’Eco della Stampa di ampliare lo spettro del monitoraggio, dal web e ai social media, includendo tutte le principali fonti internazionali. La nostra capacità di monitorare i paesi esteri con la stessa precisione che garantiamo in Italia è poi un unicum, che trae forza anche dalle partnership e alleanze che L’Eco della Stampa ha costruito con le principali imprese di media monitoring in ogni paese.
Come si differenzia il modello di business de L’Eco della Stampa rispetto a quello dei suoi concorrenti?
Il modello di business de L’Eco della Stampa è diverso perché si fonda sulla qualità del servizio al cliente. Sia dal punto di vista del monitoraggio, ma anche dal punto di vista delle capacità di analisi, L’Eco della Stampa riesce da sempre a fornire il miglior servizio sul mercato in Italia poiché combina uno spettro di monitoraggio più ampio con un lavoro accurato di categorizzazione delle fonti ed un servizio clienti che garantisce lo stesso trattamento ad ognuno di essi. La continua implementazione ed evoluzione dei sistemi di AI (Artificial Intelligence) all’interno dei nostri processi produttivi diventa inoltre sempre più evidente per i clienti che ne traggono beneficio all’interno della piattaforma di media intelligence. È questo ha reso possibile monitorare, analizzare e gestire una grande mole di dati in modo semplice e intuitivo all’interno di una piattaforma unica sempre più connessa con il mondo esterno.
Intervista pubblicata nell'edizione cartacea di Tribuna Economica del 5 settembre 2022
(© Riproduzione riservata)