“Da #azionistidelPaese quali siamo, puntiamo a sostenere e innovare le competenze professionali, imprenditoriali manageriali e i relativi modelli di business grazie alla Rete, al suo uso intelligente e alla possibilità di comunicare “real time” l’esperienza
e la visione del sistema azienda italiano”.
Presidente Deiana, elezioni politiche: tempo fa lei dichiarava: “Non ci interessano i nomi, l’importante è che siano bravi e facciano gli interessi del Paese”. Che cosa si aspetta dal nuovo esecutivo?
Il compito strategico di qualunque governo legittimato dalle elezioni è quello di garantire un tracciato di stabilità che permetta da un lato, alle imprese, di fare corretti ragionamenti sugli investimenti. E, dall’altro, permetta a tutti di sfruttare il sentiero già scritto (magari con qualche punto da rivedere) nel nostro Pnrr, il nostro Piano Industriale da qui al 2026. E per stabilità intendo fare le cose concrete che in quota parte si sono promesse e avere una linea molto solida combattendo soprattutto anche i processi di speculazione attualmente in corso. Essendo davvero molto provati da pandemia, guerra, disastri climatici e caro bollette è necessario lavorare per aumentare il benessere dei cittadini, per migliorare la qualità della loro vita ed evitare che la forbice della disuguaglianza diventi sempre più ampia.
Nella nostra ultima sua intervista, lo scorso febbraio, si parlava di pandemia e di ripresa economica. In otto mesi il quadro internazionale è cambiato. Come supportare, oggi, le categorie professionali?
Il quadro attuale è certamente più cupo rispetto a 8 mesi fa. L’inflazione presente nell’Unione Europea è un’inflazione distruttiva da costi dove la speculazione gioca un ruolo strategico. Per questo ci auguriamo che, se arriverà una recessione, speriamo che non sia troppo profonda, una specie di atterraggio morbido. E qui ritorna il concetto di stabilità poc’anzi espresso, che risulta essere realmente strategico per questo Paese straordinario ma con tante fragilità.
Campo internazionale: quali sono i modelli di riferimento all’estero a cui la vostra Associazione si ispira e con quali collaborazioni?Il nostro modello di riferimento è quello che ci ha dato grandi soddisfazioni quantitative e qualitative in Italia. In sintesi, la potremmo definire la forza connettiva della rete. È questo dare valore alla condivisione dei saperi ad aver reso possibile quanto fatto finora. Trovandoci in un’era in cui è necessario fare il salto di paradigma per evitare di restare fuori dai tempi e dai giochi, la selezione è avvenuta naturalmente, nel senso che ci segue, ci ispira, ci nutre chi ha lo stesso nostro mood mentale e professionale. Da qui le prime costole internazionali: UK, Spagna, International e Young World, cui seguiranno a breve altre sinergie strategiche in Usa, Canada, Eau, Francia, Germania. Perché siamo convinti che non si vince mai da soli: o vincono tutti o non vince nessuno.
Come si sta muovendo il sistema bancario e finanziario italiano a supporto di imprese e professionisti in questo momento delicato dell’economia?
Sostanzialmente sono circa tre anni che viviamo in una fase di bonus economy dove sono stati adottati interventi importanti, a carico del bilancio dello Stato, per sostenere sia le imprese che le famiglie. Il sistema bancario italiano ha fatto grandi sforzi ma, nella fase attuale, è in una situazione patrimoniale e reddituale in profondo cambiamento, ed è necessario trovare nuovi punti di equilibrio. La recente istituzione dei Pir (Piani Individuali di Risparmio) e degli Eltif (European Long Term Investment Funds), fondi dedicati all’economia reale vincolati a investire sugli strumenti finanziari delle nostre Pmi, potrebbe aiutare. Ma per fare ciò è necessario che le piccole e medie imprese da una parte si capitalizzino, accedano ai mercati quotati, emettano mini-bond. Dall’altra siano in grado di realizzare business plan pluriennali, attrarre manager competenti, abbandonare la logica dell’impresa a conduzione familiare a favore di un’impresa, che seppur media, piccola o micro, pensi da grande impresa.
Tra i vostri Branch troviamo Confassociazioni Giovani: come si struttura sul territorio e con quali iniziative?
I giovani sono il nostro motore. Costantemente cogliamo il loro desiderio di essere protagonisti, di esporsi e di farsi notare. Con una grande capacità di fare rete. Infatti, sia Confassociazioni Giovani che Young World lavorano senza sosta su scala globale. Tantissime le iniziative realizzate con una grande capacità di osservare il panorama politico, imprenditoriale e sociale nazionale e internazionale. E con un programma davvero ricco per il futuro prossimo venturo che rende orgogliosa tutta Confassociazioni per la forte volontà di questi ragazzi di costruire un futuro migliore.
Infine, ma non meno importante: il tema ambiente è un argomento molto importante per il futuro del nostro pianeta, per cittadini e imprese. Come approcciarsi al tema stesso?
In maniera etica, professionale e condivisa perché mettendo a sistema le diverse forze possiamo fare cose pragmatiche e utili per uscire, o almeno ridurre, lo stato di emergenza in cui siamo entrati con le nostre stesse gambe. L’ambiente è un bene comune assolutamente da non sottovalutare perché è vitale: salvando il pianeta, salviamo noi stessi. Ed è il caso di farlo e ricordarlo ogni giorno anche con piccoli gesti quotidiani.
Intervista pubblicata nell'edizione cartacea di Tribuna Economica del 24 ottobre 2022
(© Riproduzione riservata)