É quanto emerge dall’analisi di Nomisma presentata in occasione dell’Assemblea Annuale di AssoDistil. In occasione della 76esima assemblea di AssoDistil sono stati presentati i dati relativi all’andamento del mercato dei distillati che si trova a fare i conti con la crescente inflazione e l’aumento dei costi delle materie prime
ed energetiche. Secondo i dati di Format Research la metà delle imprese del settore lamenta un incremento dei prezzi e servizi di energia elettrica e gas superiore al 40% accanto all’aumento dei costi delle materie prime per cui un’impresa su quattro ha registrato rincari superiori al 20%. Per fronteggiare l’effetto dei rincari l’86% delle imprese dei distillati hanno rivisto o prevedono di rivedere al rialzo i prezzi praticati, mentre l’80% di questa ha valutato o sta valutando nuovi fornitori. In questo scenario molto complesso l’istituto di ricerca Nomisma ha evidenziato – durante i lavori dell’Assemblea - come il mercato della grappa mostri luci ed ombre, per effetto di trend differenti fra i diversi canali di consumo. Un segnale positivo proviene dall’aumento dei volumi esportati, con un incremento a valore superiore di quello a volume che dimostra un aumento dell’immagine del valore percepito per la Grappa dai consumatori esteri. Con riferimento alla distribuzione moderna nazionale, nei primi sei mesi dell’anno si assiste, invece, a una diminuzione delle vendite di grappa del 7% in valore rispetto al primo semestre del 2021 (fonte: NielsenIQ). La contrazione colpisce anche il canale dell’e-commerce con una diminuzione dei valori venduti del 15%. In entrambi i casi si tratta di dinamiche che sono trasversali all’intero comparto beverage: nel medesimo periodo si riducono infatti anche le vendite in Gdo di vino (-6%) e spirits (-3%). La riduzione degli acquisti di grappa nel canale retail (fisico ed online) – oltre ad esser influenzata all’attuale congiuntura – è da ricondurre in primis alla forte ripresa dei consumi nell’Ho.re.ca, canale strategico per il settore e da dove prima della pandemia passavano più della metà dei consumi di spirits del nostro Paese. A conferma di ciò, nei primi 6 mesi del 2022 le vendite nel canale Cash&Carry – format distributivo nel quale si riforniscono ristoranti e bar e che dunque può esser considerato una proxy delle tendenze del canale Ho.re.ca. – hanno registrato una crescita di ben il +31% rispetto al 2021.
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