TÜV Italia ha realizzato un white paper dal titolo “Economia Circolare – verso un nuovo paradigma produttivo”. Il documento affronta la tematica, anche grazie alle testimonianze di quattro importanti aziende: Enel, Politecnico di Milano, CONAI e Unilever.
L’economia circolare rappresenta una necessità, una sfida e una opportunità. Una necessità come asse portante di una società sostenibile e di un sistema di produzione e di consumo rispettoso del pianeta e del futuro dell’umanità; una sfida perché porta con sé una totale trasformazione del rapporto con l’uso delle risorse naturali, ma anche del ciclo di vita dei materiali e dei prodotti che l’industria realizza; un’opportunità perché apre nuove strade per creare valore e alimentare i profitti delle imprese pronte a imboccare la strada dell’innovazione.
PREMESSA. L’estrazione di materie prime su scala mondiale si è triplicato negli ultimi 50 anni Entro il 2060 l’estrazione di risorse naturali raddoppierà L’estrazione e la lavorazione delle risorse contribuiscono al 50% delle emissioni di gas ad effetto serra
PROGETTARE LA CIRCOLARITA’. L’80% degli impatti ambientali sono conseguenza di scelte progettuali
LE 6 LINEE STRATEGICHE DELL’ECONOMIA CIRCOLARE. Privilegiare il riciclo rispetto al maggior valore. Spostare l’attenzione dai prodotti al servizio. Estendere la vita utile dei prodotti. Scegliere materiali circolari e salubri. Dematerializzare. Progettare in modo da rendere più facile la modifica dei prodotti.
L’ECONOMIA CIRCOLARE IN ITALIA. Culturalmente vicina a questo modello per carenza di materie prime Il nostro Paese è ai vertici nella graduatoria continentale nel processo vs l’economia circolare Nella gestione dei rifiuti urbani l’Italia è al 2° posto dopo la Germania, al 1° posto considerando il riciclo di tutti i rifiuti. Maggior quota di utilizzo di materia prima seconda pari al 17,1% (dati 2016) dopo UK, Belgio, Francia e Olanda.