Impatto economico che il nuovo Osservatorio permanente sull’empowerment femminile presentato da The European House – Ambrosetti ha quantificato in 11.200 miliardi di dollari (il 14% del Pil del G20 più la Spagna). A tanto si arriverebbe se si colmasse il gender pay gap e si raggiungesse
lo stesso tasso di occupazione tra uomini e donne. Il che, sempre secondo lo studio, significa che dovrebbero essere impiegate 432,9 milioni di donne in più. Da qui i sei suggerimenti concreti di politiche pubbliche e best-practice raccolti dall’Osservatorio e condivisi da Women for Oncology Italy: Definire quote di genere legislative, con chiari obiettivi da raggiungere e sanzioni in caso di mancata compliance, per promuovere la leadership e la partecipazione femminile in politica (es. Messico). Stabilire indicazioni e linee guida per le aziende, definendo Key Performance Indicator (Kpi) e obiettivi specifici e sostenendo le aziende attraverso incentivi fiscali, per aumentare la leadership femminile nel mondo aziendale (es. Italia). Concentrarsi sulla cura dei figli e sulla genitorialità (e in generale sull’equilibrio tra lavoro e vita privata), adottando una prospettiva genderless che consenta una partecipazione più equa al mercato del lavoro (es. Corea del Sud).Promuovere l’indipendenza finanziaria delle donne abbattendo gli stereotipi, regolarizzando l’accesso formale ai finanziamenti, fornendo loro competenze finanziarie e conoscenza (es. Arabia Saudita e Indonesia). Aumentare la partecipazione delle donne nel campo tecnologico e digitale, concentrandosi sulle discipline Stem per rafforzare il legame tra istruzione e occupazione, stimolando le assunzioni attraverso incentivi economici per le aziende (es. Germania).
Far progredire la raccolta di dati nazionali sulla violenza di genere per valutare la risposta dei servizi pubblici e monitorare le tendenze nel tempo, con l’obiettivo di sradicare il fenomeno nel lungo termine (es. Spagna).
Rossana Berardi, Presidente di Women for Oncology Italy: “Il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e l’avanzamento dell’empowerment femminile non sono solo una questione di diritti, ma anche un passo fondamentale verso il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile sia in termini di uguaglianza sociale, sia di crescita economica e competitività dei Paesi”.