Nel 2022, oltre 400 dipendenti di cui il 40 % donne. Collaborazioni con prestigiose Università e percorsi di formazione ad hoc il Gruppo Mirato, uno dei principali protagonisti nel mercato italiano dell'igiene e della bellezza,
e che comprende marchi da tempo affermati sul mercato italiano ed estero quali Splend'Or, Malizia, Intesa, Clinians, Geomar, Breeze, Benefit, Nidra, Glicemille e I Provenzali, investe sulle persone e in particolare sulle donne e sui giovani talenti. La sfida del futuro, infatti, passa dall’investimento nelle nuove generazioni e dalle politiche di Welfare aziendale.
Politica di Welfare e centralità delle persone. Si scrive Welfare aziendale e si legge qualità della vita lavorativa, un vero e proprio must in uno scenario animato da molteplici mutamenti avvenuti soprattutto dopo la pandemia: tali cambiamenti all’interno dell’azienda hanno ridisegnato le priorità e fatto emergere nuovi bisogni da parte dei lavoratori. I dipendenti di Mirato in particolare possono usufruire di un sistema di welfare che include: fondi di previdenza complementare, fondi di assistenza sanitaria integrativa e un premio di partecipazione, contrattato annualmente con i rappresentanti dei lavoratori.
“La nostra responsabilità in Mirato non è solo quella di guardare la parte soft delle Risorse Umane, ma anche di garantire il benessere e lo sviluppo delle nostre Risorse. Creiamo un’esperienza positiva e ci prendiamo cura dei nostri dipendenti, non solo per proteggere il futuro della nostra attività, ma anche del luogo di lavoro. Il nostro obiettivo? Il benessere dei nostri dipendenti, all’interno di un ambiente di lavoro inclusivo, diversificato e sicuro, dove tutti si sentano partecipi e responsabili dei risultati ottenuti. Perché è solo all'interno di un ambiente positivo e collaborativo che si possono costruire grandi progetti.” Afferma Fabio Ravanelli, Presidente Gruppo Mirato.
La flessibilità e i percorsi di carriera. Nell’azienda il talento è il principale motore dello sviluppo e per questo viene prestata particolare attenzione alle condizioni di lavoro, offrendo un modello di lavoro flessibile per un migliore work-life balance, piani di formazione, di carriera e collaborazioni con Università. La formazione è uno degli strumenti fondamentali con cui il Gruppo Mirato supporta la crescita e lo sviluppo delle proprie risorse, per accrescere le competenze e sostenere la crescita professionale dei suoi dipendenti
Infatti, a partire dall’assunzione ciascun lavoratore è protagonista di un piano di sviluppo individuale che prevede formazione sia per competenze tecniche specifiche per la mansione svolta, sia per competenze trasversali.
Sono attivate, inoltre, collaborazioni con prestigiose università e scuole di specializzazione per reperire profili altamente qualificati su argomenti di ricerca e sviluppo, al fine di una sempre maggiore crescita del know how aziendale, offrendo opportunità a giovani talenti. “Questo rappresenta pe le giovani risorse una duplice opportunità: non solo di entrare all’interno dell’azienda e fare esperienza, ma poter costruire una carriera all’interno della stessa, crescendo professionalmente day by day. Offrendo fiducia e continui feedback, infatti, gli studenti con tanta voglia di crescere, possono diventare dei professionisti affidabili e responsabili”. Dichiara Fabio Ravanelli, Presidente Gruppo Mirato, e continua: “È anche un modo per dare vita al proprio team: occhi giovani e professionalità acerbe, se condotte saggiamente, possono essere davvero d’aiuto per far accelerare il proprio business”.
La parità di genere. A fine 2022 il team del Gruppo Mirato contava più di 400 dipendenti di cui il 40 % donne. Importante per Mirato al netto delle competenze, ci sono anche diversità e inclusione, dove le persone e le donne sono al centro. Tra le misure la sensibilizzazione sui temi della parità, la visibilità del talento femminile dei professionisti, la formazione per affrontare i processi di assunzione e promozione senza pregiudizi discriminatori, la conferma dell’adozione di metodi di lavoro ibridi che permettano la conciliazione tra la vita personale, familiare e lavorativa. E non solo. Anche azioni volte a raggiungere la parità tra uomini e donne a tutti i livelli dell’organizzazione e della scala retributiva e implementazione di nuove linee guida per un linguaggio inclusivo nelle comunicazioni aziendali.