La Banca centrale europea sta svolgendo un ruolo fondamentale nel contenere l’ampliamento degli spread tra i titoli di Stato periferici e i titoli di Stato core della zona Euro. A tal riguardo, il 15 giugno, solamente sei giorni dopo la sua riunione ufficiale sulla politica monetaria, la Bce

ha tenuto una riunione ad hoc per discutere dell’ampliamento degli spread dei rendimenti obbligazionari e dell’aumento dei costi di finanziamento nella zona Euro. Il Consiglio Direttivo della Bce ha deciso due misure importanti da implementare in futuro: Per preservare il funzionamento della trasmissione della politica monetaria, la Bce ha deciso di applicare il criterio della flessibilità nel reinvestire i titoli in scadenza nel portafoglio Pepp Il Consiglio Direttivo ha deciso inoltre di accelerare il completamento della progettazione di un nuovo strumento anti-frammentazione. Questa notizia è stata accolta con favore dal mercato e si è tradotta in un restringimento significato degli spread periferici, soprattutto per l’Italia, e in un rafforzamento dell'euro rispetto al dollaro Usa. A nostro avviso, nell'attuale contesto vi sono dei pro e dei contro per il debito italiano, e nel complesso manteniamo per il momento una posizione neutrale.

Tra gli elementi positivi:

Una riunione di emergenza ad hoc della Bce ha indicato che uno spread di 250 pb tra obbligazioni italiane e Bund tedeschi a 10 anni rappresenta una soglia di sofferenza per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria e che la Bce è pronta a intervenire per ridurre il rischio di frammentazione. L’inflazione elevata e l’alta crescita nominale riducono il costo reale del debito e il costo nominale medio dei finanziamenti è ancora basso. L’implementazione del Ngeu continuerà a rappresentare un driver positivo della crescita. Lo strumento anti-frammentazione preannunciato dalla Bce ha un elevato rischio politico e alla fine potrebbe deludere le aspettative in termini di dimensioni e di implementazione. La visibilità è quindi ancora bassa. La volatilità rimane elevata e la Bce ha un atteggiamento molto “hawkish”; pertanto, il contesto rimane difficile per i carry trade.