Il Consiglio di Amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) presieduto da Giovanni Gorno Tempini, su proposta dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale Dario Scannapieco, ha approvato la Politica generale di investimento responsabile (“Policy”), due nuove
Linee Guida Strategiche (Sostegno alle Filiere Strategiche ed Economia Circolare) e operazioni a favore di imprese e territori per un valore totale di oltre 1,2 miliardi di euro. In coerenza con il Piano Strategico 2022-2024, il CdA ha varato la Politica generale di investimento responsabile (“Policy”), lo strumento che definisce i principi e i criteri da applicare nell’ambito delle attività d’investimento di Cdp, sia dirette sia indirette, in Italia e all’estero. Nelle scorse settimane, prima dell’approvazione da parte del Consiglio, la Policy è stata oggetto di un incontro con esperti di sostenibilità e rappresentanti della società civile, ai quali sono state illustrate le linee guida e gli obiettivi, giudicati con toni positivi. Approvata dal Consiglio dopo quelle deliberate il 22 giugno e il 2 agosto scorsi rispettivamente su finanziamento responsabile e su diversità, equità e inclusione, ha l’obiettivo di: (i) indirizzare l’utilizzo di risorse verso gli ambiti prioritari di intervento identificati dal Piano Strategico; (ii) definire l’approccio all’investimento responsabile, con l’integrazione degli aspetti Esg in tutte le fasi del processo d’investimento; (iii) identificare i ruoli e le responsabilità dei soggetti coinvolti.
La Policy individua criteri di esclusione su specifici temi etici, ambientali e settoriali, modalità di gestione e coinvolgimento delle partecipate e prevede la misurazione e rendicontazione periodica dell’impatto generato, con l’obiettivo di venire progressivamente estesa alle società soggette a direzione e coordinamento del Gruppo quanto prima, avendo già avviato il processo di condivisione con le controllate Cdp Equity e Cdp Immobiliare Sgr.
Gli ambiti di intervento e di interesse prioritario individuati sono: Cambiamento climatico e tutela dell’ecosistema: (i) sostegno alla transizione energetica; (ii) promozione dell’economia circolare; (iii) salvaguardia del territorio e tutela della risorsa idrica. Crescita inclusiva e sostenibile: (i) promozione delle attività di Cooperazione Internazionale allo Sviluppo; (ii) potenziamento delle infrastrutture sociali. Digitalizzazione e innovazione: contributo allo sviluppo di progetti innovativi e digitali. Ripensamento della catena del valore: (i) sostegno all’internazionalizzazione e alle filiere strategiche; (ii) sviluppo di un sistema di trasporti e nodi logistici efficiente e integrato.
Il CdA ha poi deliberato due nuove Linee Guida Strategiche Settoriali, punto di riferimento per le attività di Cdp in altrettanti campi di intervento individuati dal Piano: Sostegno alle Filiere Strategiche ed Economia Circolare. Queste ultime si vanno ad aggiungere alle prime quattro Linee Guida già approvate nei mesi scorsi (Transizione Energetica, Digitalizzazione, Infrastrutture Sociali, Trasporti e Nodi Logistici), mentre le ultime quattro verranno presentate entro la fine del 2022.
Le Linee Guida partono da un’analisi dei ritardi settoriali (gap analysis) per individuare gli obiettivi, le priorità e gli strumenti più idonei per colmarli al fine di i) orientare le scelte di finanziamento e investimento di Cdp valutandone la coerenza rispetto alle indicazioni del Piano Strategico; ii) monitorare l’attività per valutare l’impatto in relazione all’effettiva capacità di generare benefici per cittadini, imprese e territori.
Infine, il Consiglio ha deliberato nuove operazioni per un valore complessivo di oltre 1,2 miliardi, che comprendono finanziamenti e plafond a sostegno di imprese italiane, oltre che a favore di progetti sostenibili nei paesi in via di sviluppo. Una parte significativa delle risorse verrà destinata a garantire nuova finanza a favore di micro, piccole e medie imprese e di aziende a media capitalizzazione, in parte localizzate nel Mezzogiorno e attive in settori industriali, quali per esempio i beni di consumo, la meccanica e il turismo. Altre iniziative sono state definite nell’ambito della Cooperazione internazionale e riguardano risorse destinate a promuovere progetti infrastrutturali e di crescita sostenibile nei paesi emergenti e in via di sviluppo.