Alla green economy si deve poco meno del 10% del valore aggiunto del PIL provinciale, ed oltre il 13% delle assunzioni previste dalle imprese ferraresi per i prossimi mesi riguarderà figure professionali legate alla sostenibilità. La quota di imprese eco-investrici
nel 2021, fa sapere la Camera di commercio, sulla base del tredicesimo Rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere sulla green economy italiana, il 24,5% del totale delle imprese ferraresi dell'industria e dei servizi ha investito, o lo faranno quest’anno, in tecnologie sostenibili per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. Una propensione che abbraccia tutti i settori dell'economia locale - da quelli più tradizionali a quelli high tech, dall'agroalimentare all’edilizia, dalla manifattura alla chimica, dall'energia ai rifiuti – e che sale al 39% nel manifatturiero.
L’orientamento green si conferma, dunque, un fattore strategico per la nostra provincia: alla green economy si deve poco meno del 10% del valore aggiunto del PIL provinciale, ed oltre il 13% delle assunzioni previste dalle imprese ferraresi per i prossimi mesi riguarderà figure professionali legate alla sostenibilità, ossia occupati che applicano competenze ‘verdi’. Tra le professioni più richieste dalle aziende, l’installatore di impianti termici a basso impatto, l’ingegnere energetico, l’auditor esperto in emissioni di gas serra in atmosfera, lo statistico ambientale, l’operatore marketing delle produzioni agroalimentari biologiche, il risk manager ambientale, l’ingegnere dell’emergenza, il progettista di architetture sostenibili, l’esperto in demolizione per il recupero dei materiali, l’esperto del restauro urbano storico, il serramentista sostenibile e l’esperto nella commercializzazione dei prodotti di riciclo.
Le aziende green hanno, inoltre, un dinamismo sui mercati esteri nettamente superiore al resto del sistema produttivo ferrarese: esportano nel 35% dei casi, a fronte del 26% di quelle che non investono nel verde. Nella manifattura, il 43% contro il 23%. E sono più presenti nei mercati extra-europei. Ancora, le imprese green innovano di più delle altre: il 23% ha sviluppato nuovi prodotti o servizi, contro il 9% delle non investitrici. Spinto da export e innovazione, il fatturato è aumentato, fra il 2020 e il 2021, nel 49% delle imprese che investono green, contro il 39% delle altre.
“In uno scenario nazionale decisamente preoccupante in particolare per l’occupazione giovanile – ha sottolineato Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di commercio - i “green jobs” sono, dunque, anche per la nostra provincia, uno spiraglio di luce. I settori legati alla sostenibilità in senso stretto, ma anche una riconversione ecologica dell’intera economia - svolta quanto mai necessaria e imprescindibile - sembrano infatti leve importanti non soltanto per uscire dalla crisi e far ripartire la crescita economica, ma anche per generare occupazione, grazie ad un modello di sviluppo che si fonda sui valori tradizionali dei territori e dei sistemi produttivi di piccola impresa: qualità, innovazione, eco-efficienza, rispetto dell’ambiente. Una coesione - ha concluso Govoni - che coinvolge anche tante piccole e medie imprese ferraresi, sempre più spesso operanti in rete tra loro”.