Sono 2.230 le assunzioni programmate dalle imprese lucchesi nel mese di novembre 2022, e salgono a 6.960 nell’intero trimestre novembre 2022-gennaio 2023. L’incertezza legata alle prospettive autunnali di rallentamento del ciclo economico e la forte pressione data del rialzo dei costi energetici incidono
sui programmi occupazionali delle imprese, la cui domanda di lavoro mostra una flessione del -14% (350 lavoratori in meno nel mese) rispetto a novembre 2021 quando il sistema economico stava invece attraversando una fase di ripresa. A novembre le entrate previste si concentreranno per il 60% nel settore dei servizi e per il 77% nelle imprese con meno di 50 dipendenti, mentre un’assunzione su tre interesserà giovani con meno di 30 anni.
Nonostante una domanda di lavoratori debole, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro rimane elevato e in notevole rialzo rispetto all’anno passato: le imprese prevedono infatti di incontrare difficoltà nel reperimento dei profili desiderati nel 52% dei casi (a ottobre era il 47%), un valore molto superiore al 38% rilevato a novembre 2021. La domanda di lavoro delle imprese potrebbe pertanto non venire del tutto soddisfatta. La mancanza di candidati resta la principale motivazione dichiarata dalle imprese, indicata per il 28% delle entrate, stabile rispetto a ottobre ma in crescita rispetto a novembre 2021 (21%); per il 16% delle assunzioni le imprese lamentano invece una preparazione inadeguata dei candidati. Alle figure in ingresso viene inoltre richiesto di aver maturato una precedente esperienza nel settore nel 46% dei casi e nella professione nel 23%. Per il 28% delle assunzioni previste a novembre dalle imprese lucchesi verrà offerto un contratto stabile - a tempo indeterminato (19%) o di apprendistato (9%) - mentre per il rimanente 72% è previsto un rapporto a termine: con contratto a tempo determinato per il 58% delle entrate e di somministrazione nel 7% dei casi, mentre i contratti non alle dipendenze si fermano al 4%, i contratti di collaborazione all’1% e le altre tipologie di rapporti alle dipendenze al 2% delle entrate in programma.
La richiesta di lavoratori in provincia è sostenuta dalle imprese dei servizi, che programmano 1.330 assunzioni nel mese, un valore in aumento del +4% (+50 unità) rispetto a novembre 2021. L’incremento è sostenuto soprattutto dalle previsioni, in crescita rispetto al 2021, delle imprese del commercio che programmano 390 assunzioni (+39% rispetto a un anno fa; +110 unità), spinte anche dall’imminente inizio degli acquisti per il periodo natalizio, e dell’alloggio e ristorazione (330 unità) in aumento del +14% per 40 posti di lavoro in più. Nel commercio la domanda di lavoro delle imprese si mantiene superiore anche all’analogo periodo pre-Covid (+34% su novembre 2019), meglio confrontabile con il contesto attuale. Diminuiscono invece le entrate programmate dai servizi alle imprese (390 assunzioni), in calo del -15% rispetto a un anno fa (-70 unità), e dei servizi alle persone che nel mese scendono del -8% fermandosi a 230 ingressi. Anche il comparto industriale (900 entrate previste) si connota per una contrazione della domanda di lavoro, facendo segnare una flessione di 400 unità (-31%) rispetto a dodici mesi fa. La diminuzione interessa soprattutto l’industria manifatturiera e le public utilities (-320 unità, per un -34%) ma anche nelle costruzioni il calo delle posizioni offerte nel mese segna un -21% (-70 unità). Cresce la richiesta di impiegati e professioni commerciali e nei servizi (700 ingressi), che fa segnare un +11% rispetto a novembre 2021 (+70 unità). In particolare, le imprese domandano meno impiegati (-18%; -30 unità), ma più addetti al commercio e ai servizi (+22%; +100 entrate).
La frenata del comparto industriale si ripercuote sulla domanda di operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, in forte calo con sole 920 entrate programmate nel mese (-25%; -300 unità): la richiesta di operati specializzati si ferma infatti a 620 unità, 230 in meno (-27%) rispetto a dodici mesi fa, ma anche per i conduttori di impianti e operai di macchinari si rileva un calo del -19%, per 70 unità in meno.
Per dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici la domanda delle imprese si ferma a 330 unità, il 25% in meno (-110 unità) rispetto a un anno fa. Nel dettaglio, diminuisce soprattutto la domanda di figure tecniche (-28%; -90 unità), ma si rileva un calo anche per le professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione (-9%; -10 entrate). In calo di sette punti percentuali anche la domanda di professioni non qualificate (280 entrate).
Resta alta la richiesta di giovani under 30, al 33% del totale, un valore sette punti percentuali più elevato rispetto a novembre 2021 ma stabile rispetto a ottobre. Considerando anche le posizioni lavorative per le quali le imprese non considerano l’età un fattore rilevante, le possibilità per i giovani salgono al 52% delle entrate programmate. Le maggiori opportunità di impiego rivolte specificamente ai giovani riguardano le professioni impiegatizie, commerciali e nei servizi, con il 42% delle entrate riservate a under 30. Per gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine tale quota si attesta al 32% delle assunzioni e per le professioni con elevata specializzazione si riduce al 29%; si ferma invece al 16% la richiesta di giovani nelle professioni non qualificate. La difficoltà di reperimento del personale torna a salire arrivando a interessare complessivamente il 52% delle assunzioni, quattordici punti percentuali in più rispetto a un anno fa, al disopra della media nazionale (46%) anch’essa in forte aumento.
La crescita delle difficoltà di reperimento interessa tutti i principali gruppi professionali, arrivando al 64% delle entrate per dirigenti e professioni a elevata specializzazione (58% a novembre 2021) e per operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (40% un anno fa). Tra i dirigenti e professioni a elevata specializzazione le maggiori criticità si rilevano per i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (78%) e per i tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione (74%), ma anche i tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale sono difficili da reperire in un caso su due; tra gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine risulta complicato trovare operai metalmeccanici ed elettromeccanici (78%), ma anche operai specializzati nell’industria alimentare (76%), in quella della moda (69%) e nell’edilizia (60%).
Per impiegati, professioni commerciali e nei servizi le difficoltà arrivano al 37% delle entrate, un valore in calo rispetto a ottobre ma in forte aumento rispetto a novembre 2021 quando si fermava al 29%. Nel dettaglio, risultano di difficile reperimento gli operatori dell’assistenza sociale (61%) ma anche quelli della cura estetica (55%) e cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (52%). Per le professioni non qualificate la quota di assunzioni ritenute difficili sale ancora arrivando al 40% dal 18% di un anno fa. A novembre si registra un calo della domanda di personale per tutti i titoli di studio: la richiesta di laureati (11% del totale) diminuisce del -17% rispetto a un anno fa, mentre quella di diplomati di scuola secondaria (36% del totale) scende di dieci punti percentuali su base annua. La richiesta di lavoratori con qualifiche/diplomi professionali diminuisce di un terzo rispetto a novembre 2021 (-33 punti percentuali), attestandosi al 16% delle entrate programmate, mentre quella di personale senza titolo di studio (37% del totale) si riduce del -3%. L’indirizzo di laurea più richiesto dalle aziende resta quello economico (50 assunzioni programmate), seguito da ingegneria industriale, insegnamento-formazione e sanitario-paramedico (30 per ognuno). Tra i diplomati, gli indirizzi più ricercati sono amministrazione, finanza e marketing (170 entrate), meccanica, meccatronica ed energia (140) e turismo, enogastronomia e ospitalità (130). Per quanto riguarda le qualifiche di formazione e i diplomi professionali le maggiori opportunità di impiego interessano gli indirizzi ristorazione (70 assunzioni), meccanico e trasformazione agroalimentare (50 per ciascuna).