A chiusura dell’anno, Assoimprenditori Alto Adige ha pubblicato il tradizionale Bilancio Sociale che racconta – attraverso i numeri dei bilanci depositati presso la Camera di Commercio – il contributo che le imprese associate hanno dato sotto molteplici aspetti. “Proud to be industrious”. Orgogliosi non solo
di essere industriali, ma anche di essere industriosi. Ovvero: laboriosi, ingegnosi, dinamici, intraprendenti. Questo messaggio lanciato in occasione dell’assemblea generale dello scorso ottobre diventerà ancora più importante guardando al futuro: l’industria e la sua capacità di contribuire allo sviluppo economico, sociale e tecnologico sarà decisiva per affrontare le sfide legate a cambiamento climatico, transizione energetica, digitalizzazione e cambiamento demografico.
Altrettanto decisiva sarà la capacità di ognuno di noi di unire le forze, mettendo a disposizione i nostri rispettivi punti di forza e avendo cura di non lasciare indietro nessuno. In una società sempre più divisiva – lo vediamo a tutti i livelli – siamo chiamati a riscoprire ciò che ci unisce.
Il Bilancio Sociale di Assoimprenditori Alto Adige, in fondo, ha proprio questo scopo: sottolineare ciò che unisce le nostre imprese associate. Sono 478 e ci lavorano oltre 50.000 persone, di cui 41.482 sono occupate in provincia di Bolzano.
Appartengono a diversi settori di attività – metalmeccanico, edilizia, alimentare, ICT, trasporti, legno, servizi alle imprese, commercio all’ingrosso, chimica e plastiche, grafica, installazioni, cave e torbiere, tessile – e sono distribuite su tutti i comprensori della nostra Provincia.
Anche in un anno difficile come quello che sta per concludersi il loro contributo è stato determinante: il 27 per cento di tutti gli occupati dipendenti del settore privato lavora in una delle nostre imprese associate; l’89 per cento dei contratti di lavoro nell’industria manifatturiera e in quella edile sono a tempo indeterminato; con un costo del personale per dipendente pari a 61.683 euro, le retribuzioni sono di circa il 40 per cento superiori alla media provinciale; il 59 per cento dell’intero export provinciale è generato dalle nostre imprese, capaci di conquistare quote di mercato in oltre 170 Paesi del mondo; le imposte versate a solo titolo di IRES, IRAP e IRPEF sulla retribuzione dei propri dipendenti ammontano a oltre 850 milioni di euro e contribuiscono a finanziare i servizi pubblici (per avere un confronto: nel bilancio provinciale 2023 appena approvato, i fondi per sociale e famiglia ammontano a 698 milioni di euro).
Il 2022 è stato un anno molto impegnativo, in cui le imprese si sono dovute adeguare a sfide sempre nuove; lo sarà anche il 2023. Ma lo affronteremo con spirito positivo, consapevoli che l’Alto Adige può contare su imprese innovative e su una popolazione sempre pronta a dare una mano, quando serve. L’auspicio per il Nuovo Anno è che torni ad avere il sopravvento ciò che ci unisce e non ciò che ci divide: in fondo è questo che ha sempre contraddistinto la nostra terra e la nostra comunità”.