Il Padiglione Italia è tra i primi 5 per visite, sui 192 presenti nel sito. In meno di tre mesi ha accolto 620 mila visitatori, secondo quanto dichiarato dal commissario Paolo Glisenti. “Siamo soddisfatti – ha detto Glisenti – il Padiglione Italia è diventato un punto di riferimento
e di ascolto a livello internazionale, con i suoi 500 eventi che si terranno in questi sei mesi. Inoltre, non dimentichiamo che ai visitatori in presenza dobbiamo aggiungere 6 milioni visitatori virtuali”. Il successo del Padiglione Italia non è solo nei numeri, ma anche nel riconoscimento che arriva dagli organizzatori che, attraverso le Autorità degli Emirati Arabi, hanno presentato una formale richiesta al nostro governo per poter mantenere intatto il padiglione a Expo concluso e, nel dialogo in corso con Roma, si sta discutendo di due progetti di allestimento per il futuro. Il Padiglione potrebbe ospitare un centro di alta formazione per il recupero e restauro di opere d’arte o beni archeologici danneggiati in zone di guerra o dopo catastrofi naturali. Con l’ipotesi di poterle riprodurre digitalmente quando il recupero fisico non fosse possibile, con le stesse tecniche impiegate per creare il “sosia” del Davide di Michelangelo, che è oggi una delle principali attrazioni, nonché protagonista dell’ultima campagna promozionale di Expo 2020 Dubai. Ma si parla anche di realizzare un campus arabo-mediterraneo per studenti: la formazione è infatti uno dei punti principali della partecipazione italiana a Expo, come testimoniano anche i 70 studenti universitari italiani che guidano i visitatori all’interno del Padiglione.