“Essendo, l’attrazione degli investimenti esteri, uno dei principali obiettivi del Governo brasiliano, il miglioramento del quadro regolamentare ed il rafforzamento della sicurezza giuridica rappresentano una priorita’”.Nell’aprile 2019, il Governo Federale ha istituito l’ombudsman
per gli investimenti diretti esteri, a disposizione degli imprenditori stranieri che investano o che abbiano intenzione di investire in Brasile. “Tale figura, incardinata presso il Ministero dell’Economia, e´ preposta a ricevere reclami e quesiti e si propone quale agente mediatore per la soluzione pacifica ed extragiudiziale delle controversie”. Il Brasile ha inoltre “presentato domanda di adesione all’Ocse, cui giustamente tiene moltissimo, il che comporterebbe l’obbligo di rispettare una serie di standard internazionali in materia di tutela degli investimenti”.
Ambasciatore Azzarello, a livello economico, come si sta muovendo il Paese a fronte alla pandemia?
L’economia brasiliana sta reagendo molto meglio di quanto non si prevedesse nel periodo iniziale della pandemia. Dopo la contrazione del primo trimestre del Pil (-2,5%) e la caduta nel secondo (-9,7%), nel terzo - gia´ a partire da maggio - si e´ assistito ad un consistente recupero (+9,5%), proseguito in ottobre e novembre. Vi ha sicuramente contribuito la rapida e consistente risposta della politica economica, con interventi di natura fiscale a sostegno a famiglie ed imprese, pari ad oltre l’8% del Pil. Importanti anche le iniezione di liquidità della Banca Centrale nel sistema creditizio. Tra le misure fiscali più significative vi e´ stato l´aiuto emergenziale per i piu´ poveri e coloro che sono stati maggiormente colpiti dalla pandemia, una platea di circa 65 milioni di persone (si stima che ne abbiano beneficiato concretamente 120 milioni), su una popolazione complessiva stimata in circa 212 milioni. Il settore industriale ed il commercio hanno recuperato i livelli di attività pre-crisi, mentre i servizi risultano come prevedibile in ritardo, benche´ anch´essi in ripresa.
Quali sono le prospettive a breve-medio termine?
Le attese sono di un buon quarto trimestre. Il Pil dovrebbe chiudere l’anno con una contrazione limitata al 4,5-4,7%, secondo le stime piu´ recenti, benche´ il Ministro dell´economia abbia parlato di un possibile -4%. Per il 2021 gli economisti del settore privato prevedono una crescita del 3,3%. La sostenibilita´ del debito pubblico, che dovrebbe arrivare al 96% del Pil su base annua; la disoccupazione, oggi pari al 14,4%, che ad inizio 2021 potrebbe arrivare al 16%; l´inflazione, che dovrebbe aggirarsi intorno al 3,5% a fine 2020; sono i settori che destano maggiore preoccupazione. E´ comunque evidente che in Brasile, come nel resto del mondo, non vi possano essere certezze, legati come siamo tutti all´andamento della pandemia, in attesa di una stabilizzazione per il meglio della situazione internazionale grazie ai tanto attesi vaccini.
Nei vari settori, dove e come sta puntando il Governo?
Già prima della crisi provocata dal Covid-19, il Governo brasiliano aveva avviato un ambizioso programma di rilancio dell’economia, puntando sull’incremento della produttività ed il superamento di alcuni colli di bottiglia che frenavano la crescita. Un obiettivo perseguito tramite l´ottimizzazione dell’allocazione delle risorse, il miglioramento del quadro regolamentare, l´aumento della sicurezza giuridica, l´apertura dell’economia al commercio internazionale ed il lancio di un ampio programma di concessioni e privatizzazioni. Negli ultimi mesi è stata adottata, ad esempio, una riforma che apre agli investitori esteri il settore delle infrastrutture igienico-sanitarie, mentre e´ in corso di discussione al Congresso la riforma del mercato del gas. Entrambe le iniziative dovrebbero condurre ad importanti investimenti privati.
La Banca Centrale e´ impegnata in un´articolata agenda di innovazione nel settore finanziario e di apertura alle fintech. Da non dimenticare che il Brasile e´ ai vertici mondiali nella produzione ed esportazione dei settori agroalimentare e zootecnico, con investimenti nella produttivita´ e nella tecnologia, e risultati in fortissima crescita nonostante la pandemia. Tali settori continuano ad offrire opportunita’ per le nostre imprese, in particolare quelle che producono macchinari ad alta precisione per l´agricoltura.
Come si stanno muovendo le imprese italiane?
Le imprese italiane continuano ad interessarsi, entrare e rafforzarsi su questo mercato, con una visione strategica di medio-lungo periodo. Secondo l’ultimo censimento realizzato dall’Ambasciata nel giugno scorso vi sono 968 filiali o stabilimenti di societa´ italiane in Brasile, sia grandissime sia medio-piccole. Alcune di esse svolgono un ruolo di primo piano in settori strategici dell’economia quali infrastrutture, energia, telecomunicazioni ed industrie chiave, con investimenti importanti. Il tasso di cambio oggi estremamente favorevole rappresenta un ulteriore incentivo ad investire.
Processi di privatizzazioni: che cosa ci puo’ dire al riguardo?
Il Governo Federale ha avviato un ampio programma di privatizzazioni nel quadro del Programma di Partenariato per gli Investimenti (PPI), che attualmente prevede 154 progetti di destatizzazione, cessioni e concessioni. Nel 2019 sono state realizzate 36 aste riguardanti infrastrutture portuarie, energia, ferrovie, autostrade, aeroporti, petrolio e gas. Nel 2020, nonostante la pandemia, sono state realizzate 10 aste. Il programma per il 2021 e’ molto ambizioso, con gare riguardanti infrastrutture di trasporto, energia, telecomunicazioni, servizi igienico-sanitari, ed altro. Il processo di privatizzazione e´ giuridicamente complesso ed il Governo considera una priorita´ riuscire a destatizzare una serie di imprese strategiche, tra cui le poste (Correios) e la principale impresa pubblica di energia elettrica (Eletrobras). E´ intensa l’attivita´ di dismissione anche di attivita´ non strategiche da parte di societa´ statali (ad esempio le raffinerie della societa´ petrolifera Petrobras)
Come far fronte all’attuale situazione nei rapporti economici/commerciali tra i due Paesi?
La crisi ha avuto per conseguenza di accelerare alcuni processi gia´ in atto, ad esempio la trasformazione digitale. Le imprese stanno tentando di cogliere le opportunita´ offerte dall’e-commerce, che quest´anno ha accelerato la sua crescita. Il 18 novembre scorso abbiamo lanciato la nuova edizione della “Guida agli affari in Brasile”, che si trova gratuitamente sul sito web dell´Ambasciata d´Italia a Brasilia e su quello della societa´ GM Venture di San Paolo, cui ha collaborato anche la Kpmg Brasile. Un gran lavoro di squadra fra il settore istituzionale e quello privato di cui andiamo tutti fieri. La Guida fornisce una mappatura delle opportunità di investimento delle società italiane, suddivise per area geografica e settore di attività; una descrizione delle modalità con cui il Sistema Italia può fornire assistenza alle imprese; consigli relativi alla strategia di entrata sul mercato; una sintetica guida aggiornata sugli aspetti giuridici, fiscali e regolatori; l’elenco delle 968 imprese italiane censite in Brasile, ripartite per area geografica e settore prevalente di attività. La raccomandazione di base e´, per tutti coloro che fossero interessati e si affacciassero per la prima volta su questo mercato, di rivolgersi ad una societa´ di consulenza di comprovata esperienza, con sede in Brasile, “un Paese che non e´ per principianti”, come dice Tom Jobin, ma la cui ricchezza complessiva, al di la´ dei 32 milioni di italo-brasiliani e di un Sistema Italia di altissima qualita´ nel Paese, offre importanti opportunita´ da valutare con attenzione. Il sito web dell´Ambasciata contiene ulteriori informazioni e rimandi tramite specifici link (anche per gare, ecc.), che suggerirei di esplorare, insieme ad altri siti web sempre del Sistema Italia (Rete consolare, Agenzia Ice, Sace Simest, Camere di commercio italiane in Brasile, Enit).
Intervista pubblicata nell'edizione cartacea di Tribuna Economica del 7 dicembre 2020
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