In risposta alla pandemia e in un contesto di recessione economica, l’Ungheria ha adottato misure per affrontare l’emergenza sanitaria, per sostenere le attività economiche più colpite e per favorire la ripresa. Anche grazie ai precedenti interventi di politica economica
e ad una finanza pubblica solida, le misure di politica di bilancio hanno fornito un margine di manovra che ha consentito di attenuare le difficoltà socio-economiche derivanti dalla crisi e di contenere il calo del Pil sceso nel 2020 di 5 punti percentuali su base annua. “Appare utile ricordare che prima della crisi sanitaria il Paese aveva registrato nel periodo 2013-2019 una crescita media annua attorno al 4%, superiore alla media europea. Le attuali prospettive di crescita economica dell’Ungheria sono favorevoli. Secondo le previsioni di ottobre 2021 del Fondo Monetario Internazionale è atteso per il corrente anno un rimbalzo del Pil del 7,6%, mentre nel 2022 la crescita del prodotto dovrebbe attestarsi al 5,1%”.
Ambasciatore Jacoangeli, quali sono gli obiettivi del Piano d’azione per il rilancio dell’economia varato dal Governo ungherese?
A febbraio 2021, prima di presentare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alla Commissione europea, il Governo ungherese ha lanciato un Piano d’azione per il rilancio dell’economia articolato in più fasi. Tra le principali misure, la concessione di prestiti alle Pmi più vulnerabili, finanziamenti agevolati per le ristrutturazioni edilizie, un programma per la costruzione di nuove unità residenziali, misure di politica fiscale a beneficio delle famiglie e pensionati. Il Piano d’Azione stabilisce anche le aree che sosterranno l’economia nel lungo periodo e prevede, tra i principali obiettivi, il miglioramento del sistema di istruzione superiore per far fronte alle esigenze del mercato attraverso la ricerca, sviluppo e innovazione, la transizione verde e la digitalizzazione dell’economia, aree che giocheranno un ruolo centrale per l’incremento della competitività del Paese. Saranno inoltre rese disponibili, nell’ambito del piano strategico decennale per lo sviluppo delle aree rurali, risorse per l’agricoltura e l’industria alimentare. In attesa delle determinazioni della Commissione sul Piano di Ripresa e Resilienza ungherese, il Governo ha comunque varato a fine luglio scorso due decreti riguardanti l’avvio immediato delle misure previste nel Pnrr, facenti parte del Piano di Azione per il rilancio dell’economia. Per l’attuazione del piano di azione l’Ungheria ha stanziato a valere sul bilancio pubblico 2021 risorse pari a circa 7,2 miliardi di Euro, importo equivalente a quanto previsto a titolo di
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ungherese potrebbe dar luogo a forme di collaborazione con le nostre aziende?
I Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (Pnrr) dei paesi Ue rappresentano una straordinaria opportunità per la promozione delle imprese e delle filiere industriali italiane, come pure della loro eccellente expertise realizzativa di opere ed attività. i Pnrr dei paesi Ue comprendono in effetti un ampio ventaglio di progettualità che spaziano dalla costruzione o ammodernamento delle infrastrutture all’efficientamento energetico degli edifici, dalla produzione di energia verde alla mobilità sostenibile, dalla fornitura di beni, in prevalenza strumentali, alla digitalizzazione d’impresa e delle amministrazioni pubbliche. Relativamente alle opportunità per le imprese italiane, i progetti di potenziale interesse nell’ambito del Pnrr ungherese potrebbero riguardare nell’ambito delle componenti Trasporto verde sostenibile ed Energia, l’ammodernamento, l’ampliamento delle capacità della rete ferroviaria, la digitalizzazione delle ferrovie suburbane di Budapest, la fornitura di mezzi di trasporto, l’incremento della capacità di trasmissione e la realizzazione di una nuova linea sulla rete ad alta tensione per l’integrazione dell’energia fotovoltaica.
Scambi commerciali tra Italia e Ungheria qual è l'attuale situazione?
Come noto, a causa della pandemia di Cocid-19, l’interscambio ungherese ha registrato lo scorso anno un calo tendenziale di 5 punti percentuali. Sul piano bilaterale nel 2020 l’interscambio è ammontato a 9,5 miliardi di Euro ed ha registrato una variazione negativa sull’anno del 6%. L’Italia ha tuttavia mantenuto la quinta posizione quale Paese partner dell’Ungheria con una quota di mercato del 4,7%. Nonostante la contrazione degli scambi, l’Italia si è confermata lo scorso anno il terzo mercato di sbocco dell’export magiaro ed ottavo paese fornitore. L’Ungheria rappresenta il 19mo mercato di destinazione per l’export italiano e il 13mo mercato per importanza delle esportazioni italiane in Europa. Riguardo al primo semestre del corrente anno, l’Italia, con un interscambio di 6,1 miliardi di Euro, si è attestata alla seconda posizione nella graduatoria ungherese degli scambi con l’estero. Più in particolare, nel periodo di riferimento, il nostro Paese è stato il secondo mercato per importanza dell’export ungherese ed ha ricoperto l’ottava posizione quale Paese fornitore. Abbiamo ragione di ritenere che dopo la battuta di arresto del 2020 ci siano buone possibilità che il volume complessivo dell’interscambio cresca in misura maggiore del 2019.
Da che cosa potrebbe dipendere un ulteriore sviluppo delle relazioni economiche tra l’Italia e l’Ungheria?
La Wizz Air opera in Italia con voli internazionali e nazionali da sei basi aeree site sul nostro territorio. La Compagnia aerea prevede di rafforzare ulteriormente la propria attività in Italia e di incrementare il numero degli aeromobili già assegnati presso gli scali italiani. La Wizz Air è interessata a promuovere il flusso turistico verso il nostro Paese e auspichiamo che in un prossimo futuro possa essere avviato un proficuo rapporto di collaborazione tra la Compagnia aerea e l’Agenzia Enit per incrementare il turismo tra l’Italia e l’Ungheria. Ciò favorirebbe la reciproca conoscenza dei nostri rispettivi patrimoni storico culturali, nonché lo sviluppo delle relazioni commerciali tra i nostri Paesi. Vorrei inoltre evidenziare che a maggio 2021 è stata costituita l’Associazione Unindustria Ungheria con lo scopo di creare un network manifatturiero di industrie italiane, cui hanno aderito alcune nostre aziende operanti in loco appartenenti ad associazioni di categoria in ambito Confindustria Italia. L’attività della Associazione potrà contribuire a rafforzare le relazioni industriali tra i nostri due Paesi. Ricordo anche che a seguito dell’accordo tra l’Ungheria e il Sistema Porto di Trieste, è stato inaugurato a settembre scorso l’Ufficio di rappresentanza in Ungheria della Autorita’ di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale e di Alpe Adria S.p.A.. Al momento, le connessioni tra Trieste e Budapest registrano un aumento fino a 14 treni alla settimana e sono buone le prospettive di crescita del traffico merci.
L'Ambasciata d'Italia che tipo di ruolo svolge per favorire relazioni economiche bilaterali?
L’Italia è considerata un partner fondamentale dell’Ungheria sia sul piano politico che commerciale. Nell’intento di consolidare le relazioni bilaterali l’attività dell’Ambasciata continuerà a concentrarsi sul mantenimento dei rapporti con gli interlocutori istituzionali e sulla promozione dell’Italia. In sinergia con l’Ufficio Ice (Italian Trade Agency) e l’Istituto Italiano di Cultura, il ruolo di questa Rappresentanza diplomatica sarà quello di unire l’economia, la cultura e l’innovazione, le tre dimensioni della promozione integrata, a sostegno dello sviluppo delle relazioni economiche, del “Made in Italy”, del rafforzamento della presenza delle nostre imprese sul territorio. I nostri obiettivi strutturali si riconducono all’incremento delle quote di export ed alle opportunità di affari. Al riguardo, si cercherà di individuare nella segmentazione dei dati relativi alle importazioni ungheresi le principali voci oggetto di interesse verso il nostro mercato. Occorrerà inoltre continuare a esplorare possibili aree di cooperazione di comune interesse, in specie nei settori automobilistico, della produzione di microchip, della tecnologia dell’idrogeno, energie rinnovabili, gestione dei rifiuti e le prospettive nel settore farmaceutico.
Intervista pubblicata nell'edizione cartacea di Tribuna Economica del 1° novembre
(© Riproduzione riservata)