Il turismo settore contribuisce al Pil del paese in media del 5-6%;negli anni vi sono stati anche picchi più elevati, penso al 2018 dove il turismo ha contribuito per quasi il 9% del Pil nazionale. “Oltre alle due città principali, la capitale Hanoi con una architettura più tradizionale
e sede delle istituzioni del Paese e la più moderna e cosmopolita città di affari del sud Ho Chi Minh City, senza dimenticare la zona di fiumi, canali e paesaggi naturali del Mekong Delta”. Dall’avvento della pandemia, comprensibilmente, “il settore ha risentito fortemente dell’impatto del Covid-19. Il proseguimento della campagna vaccinale, insieme ai piani governativi, danno però speranza per il futuro. Già alcune zone del Vietnam, penso all’isola di Phu Quoc a Da Nangstanno riaprendo a turisti internazionali, con previsioni di apertura totale a partire dalla seconda metà del 2022”.
Presidente D’Ercole, che cosa è il Vietnam a livello di tessuto imprenditoriale?
In quanto economia emergente, il Vietnam fornisce un contesto in cui esplorare l’interazione tra una economia pianificata centralmente influenzata dalla governance statale e una nuova forma di robusto capitalismo, nonché l’influenza derivante dai paesi più sviluppati. Le caratteristiche e i tratti culturali del popolo vietnamita, insieme alle caratteristiche socio-economiche e politiche del Vietnam, sono aspetti chiave. Lo sviluppo dell’imprenditorialità in Vietnam è un prodotto della combinazione di vecchie e nuove ideologie e del meccanismo di mercato misto aperto all’internazionalizzazione. Il Vietnam conta circa 850.000imprese, più di 25.000 cooperative e circa 5,6 milioni di famiglie imprenditoriali. Molti imprenditori vietnamiti compaiono nella classifica degli uomini più facoltosi del mondo. Hanno grandi sogni e ambizioni con l’aspirazione di contribuire a rendere il paese più potente, prospero e moderno. Le imprese contribuiscono per oltre il 60% al Pil del paese con circa il 70% delle entrate del bilancio statale ed danno lavoro a milioni di lavoratori. Pertanto, la promozione dello sviluppo economico del paese e il miglioramento della posizione del Vietnam sulla mappa economica mondiale potrebbero essere considerati una missione e una responsabilità della forza imprenditoriale e della comunità imprenditoriale.
Le imprese private del Vietnam presentano ancora alcuni punti deboli in termini di scala di grandezza e gestione tecnologica.
… e a livello economico?
Come sappiamo la pandemia ha colpito non solo l’economia vietnamita ma anche la maggior parte dell’economia mondiale. Questa situazione di forte incertezza ha influenzato l’economia del Vietnam che sta attraversando qualche difficoltà a causa della pandemia di Covid-19. Molte aziende vietnamite hanno lavorato duramente per superare le relative difficoltà e promuovere la forza, lo spirito e il coraggio del Vietnam per respingere l’epidemia e unirsi nella ripresa economica. Però si tratta di un Paese con una forte resilienza e reazione alle avversità infatti nel 2020 il Vietnam è stato uno dei pochissimi paesi al mondo a chiudere ha chiuso l’anno con un Pil positivo del 2.9% e le previsioni per il2021, prevedono un Pil positivo tra il 3-3.5% .Il Vietnam offre agli investitori una prospettiva economica favorevole, con numerosi vantaggi per la continua crescita nel settore industriale, agricolo e dei servizi, inclusa la disponibilità di una forza lavoro competitiva grazie anche al fatto che la popolazione si trova nel periodo di “Golden Age”e grazie anche ad una crescente attenzione alla formazione e allo sviluppo delle loro abilità. Durante i primi 11 mesi del2021, gli investimenti diretti esteri registrati hanno raggiunto circa26.5 miliardi di dollari, 0.1% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Oltre 14 miliardi di dollari sono stati investiti nel settore manifatturiero e 5,7 miliardi di dollari nella generazione e distribuzione di elettricità.
Molti si immaginano ancora il Vietnam post bellico, invece?
Invece la guerra è finita da tempo, da oltre 45 anni, il Vietnam gode da anni di un boom economico che ricorda quello italiano del secondo dopoguerra. Il punto di svolta fondamentale per il Vietnam è stata l’ adesione all’ Organizzazione del commercio mondiale (“Omc”) nel 2007, seguito dalla sua partecipazione all’Adea. Comunità economica (“Aec”)nel 2015. L’apertura del paese al libero mercato hanno profondamente cambiato il Vietnam che, anacronisticamente, viene ancora ricordato per la guerra contro gli americani. Siamo in un paese dove le nuove generazioni sono interessate a creare startup, a studiare ingegneria a impatto sostenibile, dovesi parla di gender equality, di intelligenza artificiale e di coding ,tutto questo fa parte della nuova generazione di vietnamiti, cresciuta a pane tecnologia. I servizi finanziari rappresentano una opportunità per aziende internazionali che puntano su nuovi consumatori offrendo non solo servizi bancari di base ma anche microprestiti e mutui per aziende e famiglie. La Banca Mondiale stima infatti una crescita della classe media dall’11% della popolazione a oltre il 50% entro il 2035: un un segmento di mercato che risulta appetibile per molti settori.
Parlando di Vietnam-Italia qual è la potenzialità di collaborazione tra le aziende dei due paesi e in quali settori?
L’Italia eccelle in molti settori. L’Italia è prima in Europa nell’Economia Circolare con il più alto tasso di riciclo nel totale dei rifiuti. Il più grande operatore privato al mondo nelle energie rinnovabili è italiano. Il Made in Italy diventa sempre più green con oltre430.000 aziende italiane dell’industria e dei servizi che hanno investito in tecnologie e prodotti green tra il 2015 e il 2019. Secondo uno studio condotto dall’Università di Oxford, l’Italia è al secondo posto al mondo per Green Complexity Indice. Non solo, l’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di aziende di design con il 15,5% del totale Ue. Il design dà forza al Made in Italy. Worldwide Yachting parla italiano, nel settore della nautica da diporto; L’Italia è leader in termini di saldo commerciale, con oltre 2miliardi di dollari (2,2). L’industria italiana del mobile in legno è prima in Europa per economia circolare ed export. L’agricoltura italiana è una delle più sostenibili d’Europa ed è leader in Europa per la sostenibilità. L’Italia mantiene un ruolo di primo piano in Europa per la produzione farmaceutica grazie alla crescita dell’export. L’Italia è forte protagonista anche nei settori tradizionali come la moda, l’agroalimentare e quello automobilistico.
Che cosa deve sapere un imprenditore che vuole stabilirsi nel Paese o fare affari con il Paese stesso?
Anzitutto è bene conoscere alcuni aspetti fondamentali della cultura locale. All’imprenditore vietnamita piace creare un rapporto di fiducia, di complicità creando nei limiti del possibile un rapporto amichevole. L’imprenditore locale preferisce rapporti di affari basati sulla continuità e non basati su rapporti occasionali, dove l’interlocutore manifesta un vero interesse continuativo nel voler fare affari in Vietnam e non ama i rapporti che si sviluppano con contatti una tantum. Bisogna essere attenti all’evoluzione dei consumi e dei trend locali e come dicevo è importante stabilire un rapporto di fiducia con il proprio partner vietnamita poiché’ sono fattori che fanno la differenza nella conclusione di contratti di affari.
Intervista pubblicata nell'edizione cartacea di Tribuna Economica del 13 dicembre
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