A partire da gennaio 2023, il Brasile avrà un Nuovo Governo Federale con la presidenza di Luiz Inacio Lula da Silva, al suo terzo mandato, ed il rinnovo dei 27 Governatori, la cui certezza oggi, sono la continuità della de­mocrazia socio

economica del Paese, il quale, visti gli eventi Mondiali si dovrà adattare alle mutevoli situazioni in atto.

“Fare previsioni, salvo la certezza della continuità della democrazia, anche economica del Brasile, è oggi molto com­plesso, poiché, come ha detto l’e­conomista, Presidente Consob, Paolo Savona, in questa epoca di grandi cambiamenti, fare previ­sioni, queste possono esser consi­derate “pure congetture”. In ogni caso, le certezze sono evi­denti, trattandosi di un Paese de­mocratico, aperto e rispettoso degli investimenti stranieri, tute­lati dalla Banca Centrale e da un sistema legislativo, anche se complesso, con proprie regole ed un Codice Civile aggiornato”.

Presidente Feletto, quali so­no le opportunità per il Made in Italy in Brasile?

Evitando luoghi comuni o frasi fatte, preferisco fare alcuni importanti riferimenti di un Ma­de in Italy di successo e consoli­dato, per far meglio comprendere alle Imprese alcune delle oppor­tunità già esistenti in Brasile: i principali grandi gruppi d’origi­ne italiana, in varia misura sono presenti da decenni in Brasile (Gruppo Fiat, Pirelli, Barilla, Ferrero, Enel, ecc.) e continuano ad investire.

Domandarsi quindi, quali sia­no le opportunità da parte del Ma­de in Italy, è ripetitivo, ad esem­pio: visto che il Brasile è il 4to produttore al Mondo del sistema automotive, ed importa circa il 35/40% dei suoi componenti, ed in Italia abbiamo aziende del set­tore in crisi, bisognerebbe capire le ragioni oggettive del perché non colgono i nuovi panorami economici mondiali di settore.  Citato l’esempio del Made in Italy automotive, per “aziende strutturate”, incluse le Pmi, que­ste possono trovare in Brasile un “mercato di consumo reale” nella loro internazionalizzazione, go­dendo anche delle opportunità offerte dal Mercosul, quindi, aperto a tutti i settori tipici italia­ni: food, agroindustria, meccani­ca, sistemi e tecnologie per le grandi opere, indotto nell’Oil & Gas, farmaceutici e parafarma­ceutici, cosmesi e bellezza, per citare i principali, con significati­ve opportunità in costante cresci­ta di mercato.

Energia, come viene affron­tato il tema nel Paese e con quali occasioni per il nostro si­stema imprenditoriale?

Pur non avendo il Brasile i bisogni di energia della maggio­ranza dei Paesi Nord Europei e Usa, l’argomento energia è mol­to più sviluppato, sia perché l’e­nergia elettrica viene prodotta per il 95% da fonti Green (acqua, solare, eolico), e le riserve natu­rali di Oil & Gas sono tali da as­sicurare un lungo periodo di tranquillità; unitamente all’eta­nolo (estratto dalla canna da zuc­chero), in Brasile è un’altra gran­de opzione che il Paese utilizza, per abbassare il tasso d’inquina­mento, producendo automobili con i due sistemi di combustione, benzina ed etanolo, indifferente­mente, nell’attesa degli sviluppi del sistema elettrico. Detto quanto sopra, le grandi opportunità di business per il Made in Italy sono molteplici, purché organizzate, anche quali sub fornitori, vista la strategica presenza di Enel sul mercato, la quale, ha in programma anche d’investire circa 4mld di dollari nel sistema eolico locale.

Il punto è, quale attenzione le aziende italiane dei diversi settori dedicano a comprendere le oppor­tunità esistenti, organizzandosi, anche in consorzi, per agire con maggiore efficacia, poiché lo svi­luppo d’alcune aree è di tale rile­vanza che, esistono licitazioni che non trovano partecipanti/offerte.

Biogas e suoi derivati: altro settore, che dopo il Cop27 di no­vembre u.s., vede il Brasile, in fa­se di organizzazione per agire nel­la tutela ambientale, anche attra­verso il trattamento di beni rici­clabili (immondizie, plastica, lat­tine, vegetali, ecc.), necessitando quindi di Partner industriali con sistemi e tecnologie adeguate.

Materie prime. Brasile, Paese ricco di risorse. Come sfruttarle?

Il tema delle materie prime, è diventato, non solo strategico, ma “caldo” visto che, sino a pri­ma della crisi pandemica, guerre e conflitti in atto nel Mondo, ap­pariva, un “non problema”, dall’altro, la nuova geopolitica economica sta modificando l’esi­genza del sistema produttivo in generale, ponendo il Brasile co­me un’area che gode di impor­tanti riserve di materie prime e commodities strategiche.

Poiché il Brasile è tra i prin­cipali produttori di materie prime tradizionali: minerali di ferro, Oil & Gas, commodities nel si­stema Agroindustriale come gra­no, soia, zucchero, caffè, cacao e molti altri, per le Aziende rap­presenta nel concreto una “cer­tezza”, per quelle realtà che in­tendano valutare un’internazio­nalizzazione, basando le scelte anche su un futuro consolidato di approvvigionamenti.  È quindi evidente, che per i settori industriali di macchinari, attrezzature, tecnologie e sistemi dei vari settori legati alle materie prime e suoi derivati, esistono concrete possibilità di mercato.

Quali sono gli elementi carat­terizzanti del Sistema economico e imprenditoriale brasiliano?

 Anche se evidente, i punti fondamentali che caratterizzano il sistema economico brasiliano sono: il mercato, i consumi e la ricerca di prodotti e tecnologie che possano rispondere alle esi­genze con il sistema Brasile, spesso in dissonanza con le “abi­tudini italiane” di porsi sul mer­cato, proponendo prodotti e solu­zioni, anche di qualità, ai quali, il locale mercato non è interessato.

È quindi necessaria maggiore attenzione nel fare internaziona­lizzazione in Brasile, principal­mente dal punto di vista del “mercato reale” e delle sue reali esigenze, qualità quindi di pro­dotti Made in Italy, ma adattati e compatibili al mercato locale. Evitare d’esportare un Made in Italy che non abbia prima va­lutato gli usi, costumi e cultura locale, e le proposte devono inte­grarsi alle esigenze, inclusa quel­la di carattere finanziario, utiliz­zando nell’export le strutture esi­stenti anche in Italia per operare con maggiore sicurezza e pro­spettive di mercato.

 

Intervista pubblicata nell'edizione cartacea di Tribuna Economica del 19 dicembre 2022

(© Riproduzione riservata)