Dopo gli ottimi risultati del 2021, le esportazioni dei distretti agro-alimentari continuano a crescere anche nel primo semestre del 2022: i rincari energetici e le tensioni geopolitiche non sembrano avere effetti sulle

vendite oltre confine dei prodotti agro-alimentari italiani, sempre più apprezzati all’estero come sinonimo di qualità e sicurezza. Nel complesso, i 51 distretti monitorati hanno totalizzato quasi 12,5 miliardi di export nel primo semestre del 2022, il 15% in più del 2021 e il 32,1% in più rispetto allo stesso periodo del 2019. L’evoluzione riflette quella dell’export agro-alimentare italiano nel suo complesso che, dopo il record del 2021 (oltre 50 miliardi di euro di esportazioni), segna nel primo semestre del 2022 una crescita del 18,9%. Il risultato risente in parte della dinamica inflattiva: l’indice dei prezzi praticati sul mercato estero dall’industria alimentare italiana è cresciuto infatti nel primo semestre del 2022 del 10,8% rispetto allo stesso periodo del 2021, con punte del 22% per oli e grassi, mentre per le bevande l’incremento è stato più contenuto (+3,9%; +4,1% per i vini). Sulla seconda parte dell’anno pesano le incognite relative all’evoluzione dei costi energetici e dei consumi, e agli effetti dei cambiamenti climatici come siccità ed eventi estremi che stanno interessando molti settori produttivi dell’agricoltura e della trasformazione alimentare.

I distretti della pasta e dolci sono quelli che hanno contribuito maggiormente alla crescita nel primo semestre del 2022, superando 1,9 miliardi di export in valore, (+23,4%), una filiera tra le più energivore che sta risentendo anche degli incrementi di prezzo di molte materie prime agricole (frumento in primis), trasferendo in parte i maggiori costi sostenuti sui listini. Tra i distretti della filiera, si distingue in particolare il comparto pasta dell’Alimentare di Parma, con 119 milioni di euro in più rispetto al primo semestre del 2021 (+27%) con crescite a doppia cifra anche per i Dolci di Alba e Cuneo (+12,7%), i Dolci e pasta veronesi (+16,3%), la Pasta di Fara (+36,5%) e i comparti pasta dell’Alimentare napoletano (+47,4%), dell’Alimentare di Avellino (+23,4%) e dell’Olio e pasta del barese (+40,6%).

Per contributo alla crescita si distinguono i distretti vitivinicoli, che superano i 3,2 miliardi di euro di export in valori correnti, 361 milioni in più rispetto al primo semestre del 2021(+12,6%). Il distretto più importante in termini di valori esportati, con oltre un miliardo nei primi sei mesi del 2022, è quello dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato, che ha registrato un progresso del 5,7% rispetto allo stesso semestre del 2021. Registrano un’ottima evoluzione anche i Vini del veronese (+11,6%) e i Vini dei colli fiorentini e senesi (+15,8%), ma la migliore performance viene dal Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+32,6%).

La filiera dei distretti agricoli cresce complessivamente del 4,3% nel primo semestre del 2022, con il maggior contributo dal distretto dell’Ortofrutta del Barese, che passa dai 126 milioni del primo semestre del 2021 a 262 milioni dello stesso periodo del 2022. Oltre all’Ortofrutta romagnola soffrono anche le Mele del Trentino, la Nocciola e frutta piemontese e il comparto agricolo dell’Ortofrutta e conserve del foggiano. Crescite diffuse per i distretti delle conserve: le Conserve di Nocera hanno registrato un +18,9%; per le Marmellate e succhi di frutta del Trentino-Alto Adige +30,1% e per i comparti conserve dell’Alimentare napoletano +32,1% con l’Alimentare di Parma +25,8%. Unica eccezione il comparto conserve dell’Ortofrutta e conserve del foggiano che continua a perdere terreno sui mercati esteri (-6,4% nel primo semestre del 2022). Per i distretti delle carni e salumi, alla forte crescita dei Salumi del modenese (+22,8%) si contrappone il calo delle Carni di Verona (-12,1%) con boom di vendite sui mercati esteri per i Salumi di Reggio Emilia (+49,9%). Anche tra i distretti del lattiero-caseario si registrano performance altalenanti. Il primo distretto per valori esportati, il Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale, dopo l’ottimo risultato del 2021 (+15,4%), chiude il primo semestre del 2022 con una crescita del 22,9%. Dinamica simile anche per la Mozzarella di Bufala Campana (+27,1%) e per il Lattiero-caseario Parmense (+16,1%) mentre si registra una contrazione per il Lattiero-caseario di Reggio Emilia (-3%) e per il Lattiero-caseario sardo (-5,5%).

Forte accelerazione per la filiera dell’olio (+33,9%), che si accompagna però a un elevato incremento dei prezzi sui mercati esteri per la produzione di oli e grassi (+22%). Il distretto dell’Olio toscano chiude il primo semestre del 2022 con un +32,3%. Molto positivi i risultati anche dell’Olio umbro (+35,9%) e del comparto olio dell’Olio e pasta del barese (+43,4%). I due distretti del riso si muovono all’unisono: il Riso di Vercelli registra una crescita del 23,5% con stessa dinamica anche il Riso di Pavia (+39,7%). Nella filiera del caffè, tutti i distretti proseguono il trend positivo del 2021: il distretto del Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+22,2%), il Caffè di Trieste (+28,3%) e il Caffè e confetterie del napoletano (+17,2%). Recupera i livelli pre-pandemia anche il distretto dell’Ittico del Polesine e del Veneziano (+19,1%; +8,4% rispetto al primo semestre del 2019).

Sono in crescita le esportazioni dei distretti agro-alimentari verso tutti i principali mercati di destinazione. Crescono i flussi verso la Germania, primo mercato di sbocco (+7,4% nel primo semestre del 2022), in incremento i flussi verso gli Stati Uniti (+14,7%), buoni risultati anche verso la Francia (+16,7%), riprendono a crescere anche le vendite sul mercato britannico (+15,8%), Continuano a incrementarsi le vendite verso le economie emergenti, che nel complesso raggiungono la soglia del 20% sul totale delle esportazioni distrettuali agro-alimentari.