Nel 2021 la spesa per la gestione di un conto corrente è cresciuta di 3,8 euro, raggiungendo l'importo di 94,7 euro. La variazione della spesa è legata alla crescita sia delle spese fisse sia di quelle variabili, che hanno contribuito rispettivamente per il 73,4 e per il 26,6 per cento all'aumento
complessivo. Tra le spese fisse l'apporto più significativo è attribuibile a quelle per l'emissione e per la gestione delle carte di pagamento; le spese variabili sono cresciute principalmente per effetto della maggiore operatività della clientela, che si era invece contratta nel 2020, particolarmente per le operazioni presso gli sportelli.
La spesa dei conti correnti on line è passata da 21,5 a 24,3 euro, in ragione della spesa per i canoni di base e di una maggiore operatività. Per i conti postali l'incremento osservato, da 53,0 a 58,0 euro, è da ascrivere principalmente all'accresciuta operatività dei correntisti.
La commissione per la messa a disposizione dei fondi (MDF) applicata nei contratti di apertura di credito in conto corrente è risultata in lieve flessione, diminuendo dall'1,8 all'1,7 per cento del credito accordato; la commissione unitaria di istruttoria veloce (CIV), applicata sugli sconfinamenti e sugli scoperti di conto corrente, è diminuita da 18,9 a 16,9 euro.