Secondo le statistiche della Banca Centrale russa dopo tre anni di contrazione, gli investimenti dei non residenti nel capitale delle compagnie russe sono aumentati nel primo trimestre 2017 fino a 2,9 miliardi di dollari. Gli investimenti di questo genere sono rimasti fermi dal 2013, anno record con un
ammontare di 19,6 miliardi $. L’anno successivo, quando sono state introdotte le sanzioni, hanno registrato un crollo di 24 volte fino a 804 milioni. La contrazione si e’ protratta anche nel 2015 e 2016.
Nel primo trimestre 2017 la Cina ha effettuato alcuni investimenti importanti per un valore superiore a 100 milioni $ ciascuno. Il loro numero e’ raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La maggior parte di questi investimenti riguarda il settore delle materie prime. Il risultato del primo trimestre di quest’anno e’ dovuto principalmente alla vendita del 19,5% della compagnia petrolifera Rosneft per 10,2 miliardi di euro.
Inoltre, il risultato del primo trimestre deriva principalmente dagli investimenti effettuati dagli offshore: la quota complessiva delle Bahamas, delle Bermude, delle Isole Vergine Britanniche e del Cipro costituisce quasi tre quarti degli investimenti stranieri. Si tratta di fatto del denaro di origine russo reinvestito.
Complessivamente gli investimenti nel capitale fisso in Russia sono aumentati nel 1° trimestre 2017 del 2,3% rispetto all’analogo periodo del 2016, mentre nel 2° sono cresciuti del 6,3%. Secondo le stime del Ministero dello Sviluppo Economico russo questa cifra dovrebbe aumentare nel 2017 del 4,1%. (ICE MOSCA)