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A fine agosto 2017 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.762,1 miliardi di euro è nettamente superiore, di quasi 54 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.708,4 miliardi di euro. Dai dati al 31 agosto 2017, emerge che i prestiti a

famiglie e imprese sono in crescita su base annua di +1,1%, proseguendo la positiva dinamica complessiva del totale dei prestiti in essere (per l’ottavo mese consecutivo il tasso di crescita annuo è superiore all’1%). Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a famiglie e imprese (calcolati includendo i prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad. esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni). Sulla base degli ultimi dati ufficiali, relativi a luglio 2017, si conferma la ripresa del mercato dei mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva di +2,5% rispetto a luglio 2016 (quando già si manifestavano segnali di miglioramento).

TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI.  Ad agosto 2017, i tassi di interesse applicati sui prestiti alla clientela si collocano su livelli molto bassi: il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,76%, nuovo minimo storico (2,78% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni

permane su livelli particolarmente bassi e si attesta al 2,16%, (2,07% a luglio 2017, 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese risulta pari a 1,59%, era 1,55% il mese precedente (5,48% a fine 2007).

QUALITÀ DEL CREDITO.  Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a luglio 2017 sono fortemente scese collocandosi a 65,8 miliardi di euro (toccando il valore più basso da marzo 2013); un valore in riduzione sia rispetto ai 71,2 miliardi del mese precedente sia rispetto al dato di dicembre 2016 (86,8 miliardi). In particolare, la riduzione è di 23 miliardi rispetto al livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è ridotto a 3,82% a

luglio 2017 (era 4,89% a fine 2016).

DINAMICA DELLA RACCOLTA DA CLIENTELA.  In Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a fine agosto 2017, di oltre 57,5 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +4,3% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per quasi 47,5 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -13,4%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra ad agosto 2017 una lieve crescita su base annua pari a +0,6%, era -0,4% il mese precedente. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è cresciuta da 1.549 a quasi 1.708,4 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto - di oltre 159 miliardi.

TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA.  Ad agosto 2017 il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) è pari in Italia a 0,95% (0,96% il mese precedente) ad effetto: del tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), pari a 0,39% (0,39% anche a luglio 2017); del tasso sui PCT, che si colloca a 1% (0,99% a luglio); del rendimento delle obbligazioni, pari a 2,67% (2,67% anche a luglio).

 

MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA.  Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, ad agosto 2017 risulta pari a 181 punti base (182 punti base il mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (329 punti base a fine 2007). In media nel 2016 tale differenziale è risultato pari a 1,98 punti percentuali (2,11 p.p. nel 2015).