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Nel primo semestre del 2017 la domanda di credito da parte delle imprese è cresciuta in tutte le aree del Paese, con l’eccezione del Nord Ovest. Le richieste di prestiti sono state originate principalmente dalle esigenze di finanziamento degli investimenti produttivi. 

Le condizioni di accesso al credito per le imprese sono rimaste ancora distese in tutte le aree del Paese; in particolare è diminuito lo spread mediamente applicato sui prestiti e sono aumentate le quantità di credito rese disponibili alla clientela, nonostante politiche di offerta più selettive nella valutazione dei rating delle aziende. Gli intermediari hanno inoltre continuato a mantenere un atteggiamento prudente nei confronti delle imprese edili.  In tutte le aree del Paese è proseguita l’espansione della domanda di prestiti da parte delle famiglie, seppure con minor vigore per la componente dei mutui per l’acquisto di abitazioni. Le richieste di prestiti finalizzati al consumo sono aumentate in misura più accentuata in tutte le aree. Le condizioni di offerta di credito alle famiglie restano nel complesso accomodanti. Sono tuttavia cresciuti i margini applicati ai mutui per l’acquisto di abitazioni, soprattutto per effetto dell’incremento osservato per i mutui più rischiosi.

La domanda di credito proveniente dalle imprese è risultata più intensa per le banche più piccole rispetto alle medio-grandi, con differenze particolarmente marcate nelle regioni del Nord; anche la domanda di mutui delle famiglie è risultata più intensa per le banche piccole in tutte le aree del Paese.

 

 Le richieste di depositi da parte delle famiglie sono cresciute ancora nel Nord Est, mentre hanno ristagnato nelle altre aree del Paese. Tra le altre forme di risparmio, è proseguito il calo della domanda di obbligazioni bancarie mentre è ancora aumentata quella delle quote di fondi comuni. Le banche hanno proseguito le politiche di contenimento delle remunerazioni offerte su depositi e obbligazioni.