Lo scorso mese di aprile è stata condotta dalla Banca d’Italia l’indagine triennale sul volume (turnover) delle transazioni effettuate dalle principali banche residenti sui mercati dei cambi e dei derivati OTC (Over-The-Counter) su valute e tassi di interesse. L’indagine, coordinata dalla
Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), è stata effettuata da 52 banche centrali e autorità monetarie nelle rispettive giurisdizioni.
In Italia, ad aprile 2022 il volume delle transazioni in cambi e in derivati OTC su valute è stato pari a quasi 380 miliardi di dollari, un valore appena inferiore a quello registrato nell’indagine precedente condotta nello stesso mese del 2019 (385 miliardi). Il volume delle negoziazioni in derivati su tassi d’interesse è aumentato da 261 a 417 miliardi di dollari.
Nel mercato dei cambi e dei derivati su valute il dollaro rimane la valuta di riferimento, con transazioni per un controvalore pari a 198 miliardi di dollari. Per quanto riguarda gli strumenti contrattuali, in Italia il Foreign Exchange swap rimane lo strumento più diffuso sul mercato dei cambi e dei derivati su valute (261 miliardi di dollari).
Con riferimento ai derivati sui tassi di interesse si registra un maggior utilizzo dei Forward rate agreements rispetto ad aprile 2019 (147 miliardi di dollari, contro 25 ad aprile 2019). I risultati per tipologia di controparte segnalano che la maggior parte delle transazioni sono effettuate con banche non residenti (per un volume pari a 314 e 291 miliardi di dollari nel mercato dei cambi e derivati su valute e in quello dei derivati su tassi di interesse, rispettivamente).