La Cina rimane la seconda economia più grande del mondo: il PIL ha superato i 121 mila miliardi di yuan (circa $ 18 mila miliardi) nel 2022, un dato che indica una costante tendenza alla ripresa, nonostante gli shock economici. Pur affrontando le pressioni e le sfide di una cupa prospettiva globale, il rallentamento della domanda esterna e
un debole settore immobiliare, la Cina quest’anno sarà in grado di contrastare i venti contrari e registrare una crescita notevole; un buon inizio per la costruzione di un moderno Paese socialista sotto tutti gli aspetti. “Abbiamo le condizioni, la fiducia e le capacità per scongiurare molteplici rischi e sfide”, ha dichiarato in una nota Sheng Laiyun, vice capo dell’Ufficio Nazionale di Statistica. Come si legge nella nota, la Cina è riuscita a far fronte agli shock economici nel 2022, registrando una crescita del 3% su base annua. Louise Loo, economista senior presso il think tank britannico Oxford Economics, ha evidenziato che i dati del quarto trimestre sono più forti del previsto, “germogli verdi di ripresa” emersi nelle recenti attività economiche. “Per il primo trimestre del 2023, prevediamo che la crescita acceleri in sequenza”, ha affermato Loo. “La Cina sta dando la priorità al rilancio dell’economia e alla stabilizzazione della crescita, ci aspettiamo dunque di vedere ulteriori misure politiche di stimolo evidenziate nel rapporto annuale di lavoro del governo (che sarà) pubblicato durante le prossime due sessioni”, ha aggiunto. Loo ha affermato che anche il calo delle esportazioni continuerà a frenare le prospettive per il 2023, date le condizioni di indebolimento della domanda globale.